Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.746 - ore 17:00 - Mercoledì 12 Luglio 2023 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Sempre più amata dagli enoturisti, la vendemmia turistica è da oggi regolamentata grazie al protocollo d’intesa, sottoscritto a Roma, tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e le Città del Vino, su una pratica che “non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine”. Un’opportunità per territori e cantine che possono offrirla in sicurezza e tranquillità rispetto ai controlli sul lavoro. |
|
|
|
|
Nel mondo si consumano oltre 37 miliardi di bottiglie di vino l’anno, di queste più della metà sono stappate in 8 Paesi: Stati Uniti (14%), seguiti da Francia (10%), Italia e Germania (7%), quindi Cina (6%) e Regno Unito (5%), Canada (2%) e Giappone (1%). Aree epicentro dei consumi globali che, negli ultimi vent’anni (1999-2019), hanno visto incrementare la domanda di vino del 27%, una corsa destinata, però, a tirare il fiato nel prossimo ventennio. Complice il progressivo alzarsi dell’età media e la contestuale preoccupante distanza dal vino da parte delle nuove generazioni, si prevede un incremento del tasso di consumo di appena il 7%, con una crescita media annua dello 0,35%. Uno scenario tutt’altro che sereno, quello disegnato dall’Osservatorio Unione Italiana Vini (Uiv), oggi, in assemblea a Roma, con un outlook basato sulle curve storiche delle tendenze globali dei consumi e sulle previsioni demografiche da qui al 2039. L’Italia, in questo contesto, è ancora più esposta al rallentamento della domanda negli 8 top buyer, che, per il vino tricolore, vale quasi i 2/3 delle esportazioni complessive. Secondo l’Osservatorio Unione Italiana Vini (Uiv), l’export sarà sempre più la discriminante fondamentale del mercato, visto che i consumi interni sono destinati a calare, e non di poco (-1,2 milioni di ettolitri) nel periodo considerato. Dall’estero l’incremento sarà comunque timido (+1,8 milioni di ettolitri, a quasi 23 milioni di ettolitri nel 2039) ma sarà in grado di compensare l’ammanco generato dal mercato interno, con un saldo positivo - lontano dagli anni del boom - di poco più di mezzo milione di ettolitri. Tutto ciò al netto di recrudescenze della crisi economica, dell’ondata salutista e di altri fattori esogeni come i fattori etnici e religiosi. Lo studio, in particolare (in approfondimento), analizza le tendenze basate sul progressivo invecchiamento dei consumatori: nel decennio 1990/99 i consumi over 65 e i giovani under 25 erano in perfetta parità, attorno al 18%, ma la vera involuzione è attesa nel decennio che chiuderà nel 2039, quando il primo cluster di fascia più anziana - che sarà sempre più “core-consumer” - inciderà per il 30% dei volumi, con il secondo che scenderà al 13% ... |
|
|
|
|
Il Parlamento Europeo salva l’agricoltura nell’applicazione della proposta di regolamento sul Ripristino della Natura, votando l’esclusione degli ecosistemi agricoli. Così la Coldiretti interpreta il voto di oggi del Parlamento Ue sugli obiettivi - giuridicamente vincolanti - per il ripristino delle aree naturali degradate nell’Unione Europea, che aprono così la strada ad una legge che diventerà uno dei due pilastri fondamentali della Strategia dell’Ue per la Biodiversità 2030, e la prima normativa esplicitamente finalizzata al ripristino della natura in Europa. Il voto di oggi, però, ha anche approvato gli emendamenti che prevedono l’eliminazione dell’obiettivo di riduzione del 10% della superficie agricola produttiva, un punto fondamentale messo a segno dal settore in vista del trilogo (in approfondimento). |
|
|
|
|
|
Crescere in valore (che non è solo economico) e nel segmento più alto del mercato, quello più redditizio, senza dimenticare di presidiare anche una fascia, tutt’altro che piccola, dove il rapporto qualità/prezzo è determinante. Passa da qui il futuro del settore enoico, perchè “il mondo che consuma vino non costruirà più la sua crescita sul volume, ma sul valore evocativo espresso dalle bottiglie: dal gusto all’esperienza, dal concetto di sostenibilità, al lifestyle. In questo quadro la filiera del vino dovrà incrementare la tendenza “premium” delle proprie proposte, ma anche rinnovare e razionalizzare un’offerta che oggi, in diversi casi, risulta fuori fuoco rispetto ad una domanda in forte cambiamento, giovani in primis”. Parole del presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), a commento dei dati sui consumi e sul futuro dell’Osservatorio Unione Italiana Vini. Dati che si mescolano con altri fattori già fortemente impattanti su mercati strategici, come gli Usa, e di attitudine al consumo, che dicono di come la costruzione del valore espresso dal vino sarà la via obbligata per il futuro. Una componente - quella del valore - che ha più declinazioni: il benessere fisico e spirituale, la sostenibilità ambientale ed etica, il consumo “sociale”, in cui il vino entra (ed entrerà sempre più in futuro) in competizione serrata con altre bevande.
|
|
|
|
|
|
Nelle cantine italiane, al 30 giugno 2023, sono stoccati 49,5 milioni di ettolitri di vino: il 5,1% in più di giugno 2022, in attesa di una vendemmia che, ad oggi, si prospetta alquanto scarsa. Rispetto al 31 maggio 2023, il dato delle giacenze è inferiore per tutte le tipologie di prodotto: vini (-6,3%), mosti (-14,8%) e Vnaif (-12,3%). Ecco i dati che emergono da “Cantina Italia”, l’ultimo report redatto dall’Icqrf sulla base dei dati contenuti nei Registri telematici del vino (continua in approfondimento). |
|
|
|
|
In ritardo, come accade da anni, e come ha sottolineato ieri Micaela Pallini, alla guida di Federvini, ma finalmente il bando operativo per assegnare i fondi della promozione dell’Ocm Vino - 30 milioni di euro in mano al Ministero dell’Agricoltura, 70 milioni di euro alle Regioni, per un totale di 100 milioni annui nel periodo 2023-2027 - è in arrivo. “Il 21 luglio”, come ha detto il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, sottolineando l’esistenza di “meccanismi farraginosi che abbiamo voluto sistemare, perché il Governo è l’unico responsabile nei confronti dell’Europa sulla gestione dei fondi. Per questo, se non sulle modalità di selezione dei progetti, almeno sui controlli abbiamo dovuto trovare una quadra ed evitare problemi e dispersione di risorse. Faremo in modo che Agea entro ottobre riesca a fare tutti i pagamenti”. |
|
|
|
|
|
Tra “fake news” ed economia, e la necessità di rivedere contrapposizioni ideologiche come quella che contrappone “industria” e artigiani. Le parole del docente di “Economia Internazionale” (Università di Modena-Reggio) e di “Product Innovation, Consumption & Marketing” (Iulm -Milano): “spesso facciamo molta retorica intorno al made in Italy, ma c’è poca concretezza. A partire dal fatto che pretendiamo di esportare senza importare. Per fare qualità e sicurezza serve la tecnologia” |
|
|
|
|