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N. 3.677 - ore 17:00 - Domenica 2 Aprile 2023 - Speciale Vinitaly - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Dal vino, attraverso l’enoturismo, può partire un progetto solidale di ricostruzione dei territori martoriati dal conflitto in Ucraina: un’idea lanciata da Città del Vino, a cui è stato dedicato un focus oggi a “Vinitaly”, per il rilancio del Paese duramente colpito nella guerra con la Russia. Rigenerare le aree rurali ucraine legate alle produzioni vitivinicole grazie al trasferimento delle esperienze sviluppate in Italia sul fronte del turismo solidale, attraverso la rinascita dei percorsi enoturistici e la loro valorizzazione. E intanto, dai Colli Euganei, sono state inviate barbatelle di vitigni storici ad un anziano produttore ucraino. |
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Da Masi Agricola, prestigiosa griffe dell’Amarone, a Umani Ronchi, simbolo della rinascita dell’enologia marchigiana, da Planeta, che ha portato il vino made in Sicily nel mondo, a Ricci Curbastro, che rappresenta da generazioni un pilastro della Franciacorta, da G.D. Vajra, riferimento storico delle Langhe, a Spinelli, ambasciatore dei vini abruzzesi, da Feudi di San Gregorio, firma campana tra le più note dell’enologia nazionale, a Cavit, colosso che con le sue consociate rappresenta il 60% dell’area vitata del Trentino: ecco le 8 cantine nominate “Best Ambassador” da Unicredit e Nomisma, attraverso un’analisi che ha preso in considerazione oltre 90 indicatori collegati, tra le altre cose, ad investimenti in sostenibilità ambientale e sociale, digitalizzazione, internazionalizzazione, premiumisation, brand reputation e valorizzazione territoriale. I Premi “Unicredit Wine Award 2023” sono stati consegnati oggi a “Vinitaly”, dove è stato anche presentato lo studio Nomisma “Gli asset che creano valore per la filiera vitivinicola italiana”, a cura di Denis Pantini, che ha evidenziato come il record “sfiorato” degli 8 miliardi di euro di export del 2022 sia il risultato di un riposizionamento qualitativo, con i volumi di vino sfuso diminuiti dal 31% del 2012 al 19% del 2022, e quelli di spumanti cresciuti dal 9% al 24%. Nel frattempo l’export del vino italiano è cresciuto di quasi l’80% (a valore) verso i mercati del Nord America e dell’Asia. Nel convegno sono poi seguiti due interventi sullo scenario evolutivo del quadro di regolamentazione e di mercato da parte di Paolo De Castro, europarlamentare e presidente Comitato Scientifico di Nomisma, e Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola. Attraverso la declinazione a livello aziendale dell’approccio metodologico utilizzato per le fasi precedenti e mediante un originale processo di assessment, si è giunti all’identificazione di 8 “Best Ambassador” tra le imprese che hanno partecipato a tale valutazione e che hanno ricevuto l’“Unicredit Wine Award”. È la tappa finale del percorso di analisi sul posizionamento competitivo delle filiere agroalimentari avviato da Unicredit e Nomisma, dopo il super-indice Agri4Index dedicato al rating della filiera vitivinicola italiana rispetto ai competitor europei e lo scoring delle Regioni. |
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Il vigneto Italia vale 56,5 miliardi di euro, per un corrispettivo a ettaro di 84.000 euro, quattro volte più della media delle superfici agricole. Così l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, con una ricognizione sui valori dei 674.000 ettari del vigneto nazionale che, da Nord a Sud della Penisola, generano un’economia da oltre 30 miliardi di euro l’anno, e rappresentano al contempo uno degli investimenti più redditizi in assoluto sul piano fondiario. Il mercato risponde con un boom di transazioni, dettate in particolare da fondi e family office interessate soprattutto alle Regioni a maggior vocazione enologica, e di conseguenza a maggior tasso valoriale, come Alto Adige, Trentino, Veneto, Toscana e Piemonte. Le quotazioni più alte in provincia di Bolzano, nella zona di Barolo e Barbaresco, sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene e a Montalcino. |
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La filiera del vino “fattura” oltre 31 miliardi di euro. Una filiera che è rappresentata dagli oltre 4.000 produttori riuniti a “Vinitaly 2023”, in una fiera, a Verona, che oggi al 5 aprile, è la “più grande ambasciata del vino al mondo”. Un vino che è elemento identitario e culturale dell’Italia intera, che è traino di tutto l’export agroalimentare (con un valore di 8 miliardi di euro sfiorati nel 2022), al centro di una ricostruzione di quell’“orgoglio di essere italiani”, che passa dalla messa a sistema di tutto quello che è eccellenza, qualità e cultura, come racconta la metafora plastica dei due “Bacco”, quello di Caravaggio e quello “Fanciullo” di Guido Reni, portati a “Vinitaly” e per la prima volta vicini, in un “brindisi ideale” a tutto il vino del Belpaese. Messaggi e frasi (in approfondimento) lanciati al via di “Vinitaly”, dai vertici di Veronafiere, il presidente Federico Bricolo e l’ad Maurizio Danese, e dalle tante autorità sul palco, a partire dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha impresso forte la sua impronta sull’edizione n. 55 della fiera più importante del vino italiano al mondo, e del Ministro della Cultura, Gennaio Sangiuliano, “antipasto”, o meglio “aperitivo”, della venuta in blocco del Governo nei prossimi giorni, dalla confermata presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, domani. |
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Un riconoscimento alle personalità del che hanno contribuito a fare grande il vino italiano nel mondo: è questo lo scopo del “Premio Internazionale Vinitaly”, che in questo Vinitaly 2023, in apertura, è stato assegnato, a Marco Simonit, “vine master pruner” e divulgatore del metodo Simonit & Sirch con cui ormai curano le proprie vigne le cantine più importanti d’Italia e del mondo, a Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, e a Josef Schuller, ex chairman dell’Institute of Master of Wine. |
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L’emergenza climatica, tra tutte le sfide che il mondo del vino si trova ad affrontare, è la più urgente, ed il focus va sui contenitori, guardando con sempre maggiore interesse alle bottiglie in vetro più leggero. Ma non solo, perché c’è anche l’alluminio, materiale leggerissimo, che garantisce la conservazione di aromi e sapori, riciclabile al 100% e facile da lavorare. Facendogli assumere qualsiasi forma. Anche quella di una bottiglia. A pensarci, in maniera visionaria, è stato Alessandro Ceci, alla guida di un simbolo del Lambrusco come Cantine Ceci 1938, che dal “Vinitaly”, ha presentato una bottiglia di alluminio con un collo progettato per ospitare un tappo di sughero con gabbietta e capsula: “Hero Bottle Otello Ceci for the Future” (in approfondimento). |
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Idee per la creazione di “un nuovo immaginario italiano positivo nel mondo”, con una sinergia tra elementi di eccellenza e identità. A WineNews, le parole del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e del direttore delle Gallerie degli Uffizi (che su idea del Ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, hanno prestato i due capolavori) Eike Schmidt: “da anni uniamo cibo e cultura. E io seguo WineNews”. |
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