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N. 3.387 - ore 17:00 - Venerdì 1 Aprile 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Mentre “Vinitaly n. 54” sta per riaccendere i riflettori sul vino italiano al completo, “Grandi Langhe”, con le nuove annate dei vini di Langhe e Roero, Barolo e Barbaresco in primis, torna in presenza a Torino, dove per la prima volta c’è anche “Anteprima Derthona” con il Timorasso. Le bollicine del mondo sono a “Bollicine in Villa” a Villa Farsetti, e al “Tempio del Brunello” a Montalcino si parla di vino e cultura. Il “Donnafugata Music & Wine” è in concerto a Palermo con la voce di José Rallo, e, sempre in Sicilia, torna “Contrade dell’Etna”, l’en primeur dei vini del vulcano voluto da Andrea Franchetti. Nel weekend e non solo, gli eventi nell’agenda di WineNews (in approfondimento). |
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I due anni di pandemia hanno rilanciato la vendita diretta e gli e-shop delle cantine, ma sul fronte del rapporto con i clienti, a partire dall’enoturismo, c’è ancora tanto lavoro da fare per sfruttare appieno il potenziale delle aziende enoiche del Belpaese, anche rispetto ad altre realtà internazionali, come racconta il report su enoturismo e vendite direct to consumer firmato da Divinea, il principale portale di enoturismo italiano. Per quanto le attività in cantina si stiano sempre più diversificando, ad oggi la proposta è ancora principalmente basata sulla classica degustazione di 3 e 5 vini e comprensiva del tour della cantina, che è presente in quasi tutte le aziende, e corrisponde al 71% dell’offerta enoturistica complessiva. Il 4,6% delle cantine non ha una struttura predisposta ad accogliere visitatori, mentre il 68,2% svolge degustazioni, ma non ha una risorsa dedicata. Poco meno di 1 cantina su 4 ha una persona dedicata all’ospitalità, mentre solo il 3,1% dispone di un team strutturato per l’enoturismo. Nel confronto con gli altri grandi Paesi del vino, a parità di territorio, la Nuova Zelanda, sfruttando meglio il potenziale, posizionerebbe 18 volte il numero di tour ed esperienze enoturistiche sul mercato dell’Italia. La Francia, invece, con circa un terzo del numero di visitatori annuali in meno dell’Italia, genera un mercato enoturistico interno che vale il doppio del nostro, e la Napa Valley, in California, con un numero di visitatori annui quasi 4 volte inferiore all’Italia, genera un ritorno di 2 miliardi di euro. Questo significa che a parità di numero di visitatori, la Napa Valley potrebbe potenzialmente incassare 2,8 volte il valore del mercato enoturistico italiano. La crescita delle vendite dirette, accelerate dalla crisi pandemica, ha permesso nel 2020 di superare la soglia psicologica del 10% rispetto al fatturato totale. Tuttavia, l’Italia è ancora molto distante dal modello americano, dove le vendite direct-to-consumer rappresentano i 2/3 del totale (66%). In quest’ottica, e-commerce, Wine Club e altri canali di promozione (come WhatsApp o newsletter) sono degli strumenti utili a raccogliere dati per ottimizzare le vendite, anche perché la maggior parte delle cantine riceve meno di 100 ordini all’anno attraverso l’e-commerce, e il 42,5% consegna vino solo in Italia. |
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Da “Summa” alla Tenuta Alois Lageder (9-10 aprile), tra i più importanti eventi dedicati all’eccellenza vitivinicola biologico-dinamica del mondo, a “ViniVeri. Vini secondo natura” a Cerea (8-10 aprile), tra le prime rassegne di vini naturali con i vignaioli del Consorzio ViniVeri, da “Natural Born Wines - Salone dei vignaioli naturali” a Villa Boschi a Isola della Scala (9-11 aprile), promosso da Sorgentedelvino, alla prima edizione di “Van Italy-Fiera dei Vignaioli Artigiani Naturali” con i Vignaioli Artigiani Naturali a Villa Bongiovanni a San Bonifacio (11 aprile). Il ritorno alla normalità di “Vinitaly n. 54” a Veronafiere, segna anche quello de “l’Altro Vinitaly”, per riassumere il calendario di eventi dedicati alla viticoltura sostenibile dei “piccoli grandi” vignaioli naturali, ed ai loro vini espressione della biodiversità dei territori. |
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Quella dei Poderi Luigi Einaudi è una storia che merita di essere raccontata, tanto ricca da superare, in un certo senso, il prestigio dei suoi vini. Non siamo in un luogo qualunque, ma a Dogliani, nelle Langhe sud-occidentali, casa di Barolo e Barbaresco, alfieri del vino italiano nel mondo, dove, nel lontano 1897, Luigi Einaudi, all’epoca fresco di laurea in Economia Politica, ad appena 23 anni decide di indebitarsi fino al collo per riacquistare le terre che, anni prima, la madre aveva dovuto vendere per pagare i suoi studi. Un coraggio che dicono molto di colui che, nel 1948, diventerà il primo Presidente della Repubblica d’Italia. Poderi Luigi Einaudi, oggi una delle griffe più rappresentative del Barolo, nel 2022 compie 125 anni, ma il filo della storia che lo lega al suo fondatore è più forte che mai, tenuto saldamente in mano da Matteo Sardagna Einaudi, quarta generazione alla guida dell’azienda, che, a WineNews, ne ripercorre la storia, fino ai giorni nostri, celebrati con un’etichetta del cru Barolo Monvigliero 2018 firmata dall’artista mantovano Stefano Arienti: “il vecchio convento diroccato acquistato nel 1897, ospita ancora la casa di famiglia e la biblioteca di Luigi Einaudi” (il racconto completo in approfondimento). |
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“I M Brave” celebra la tensione ad innovare e il coraggio di esplorare nuovi orizzonti enoici, restando contemporanei; “I M Future” rende omaggio alle visioni geniali e lungimiranti che hanno accompagnato, e accompagnano, la storia dell’azienda dal 1935; “I M Legend” richiama il desiderio di eccellere, essere pionieri e innovatori restando leader: sono le tre etichette di Valdobbiadene Prosecco Superiore che celebrano le radici italiane ed il prestigio globale di Santa Margherita e FC Internazionale Milano. |
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Sulle oltre 500 grandi, medie e piccole imprese che riforniscono con i propri prodotti i supermercati Coop, ben 409 hanno partecipato a “Coop For Future”, rendendosi protagoniste volontarie delle ispezioni dell’ente certificatore Bureau Veritas, in una competizione “etica” che restituisce una “radiografia” complessiva della sostenibilità in ogni sua accezione: dalla tutela ambientale all'efficienza energetica, dal peso degli imballaggi all'uso di materiali riciclati, dalla certificazione dei prodotti biologici alla razionalizzazione dei trasporti. Dal 2006 ad oggi, così, Coop ha contribuito a risparmiare 2,9 milioni di tonnellate di CO2, pari al consumo annuo di 2,2 milioni di auto diesel. La prossima sfida, adesso, riguarda l'inclusione di genere, con il progetto “Close the Gap”. |
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I grandi vini di Langhe e Roero nel calice, ma anche un focus sul domani di uno dei territori più importanti del vino italiano e mondiale, che passa dalla crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, con un convegno dedicato all’etica del lavoro. Ecco gli ingredienti di “Grandi Langhe 2022”, che torna in presenza il 4 e 5 aprile a Torino. Matteo Ascheri: “Torino palcoscenico di prestigio, vogliamo analizzare il concetto di sostenibilità ponendoci domande dal basso, più che dando ricette”. |
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