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N. 3.810 - ore 17:00 - Mercoledì 11 Ottobre 2023 - Tiratura: 31.191 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Come da attese, la quantità non è abbondante, con un -15% di uve finite in cantina, tra le colline Unesco e le Rive del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Ma tutto sommato non è un dramma, per una denominazione che, nel 2022, ha messo sul mercato 104 milioni di bottiglie, per un valore di 634 milioni di euro, e che dal cuore storico dove è nato il Prosecco che ha conquistato il mondo, guarda con fiducia alla bontà dei vini dell’annata 2023, che è stata più complessa da gestire rispetto alle annate precedenti. Così annuncia il Consorzio, guidato da Elvira Bortolomiol, alla fine di una vendemmia chiusa da pochi giorni nella Denominazione. | |
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| | La vendemmia è appena finita, a Cremisan, a pochi passi da Betlemme, dove la vigna è fisicamente divisa tra Israele e Palestina. La guerra da lì non è vicinissima, ma neanche troppo lontana. Siamo a 15 chilometri da Gerusalemme. Ma “per la prima volta, in tanti anni, i missili che arrivano da Gaza, non sono caduti troppo distanti da noi: non avevo mai sentito tremare la mia casa e la cantina”. Testimonianza fatta di parole preziose, ora più che mai, regalate a WineNews da Fadi Batarseh, enologo e direttore della cantina curata dai Salesiani, con il supporto “pro bono” di Riccardo Cotarella, che più volte vi abbiamo raccontato, e che abbiamo avuto il privilegio di visitare, e di potervi mostrare anche in video (in approfondimento). Un luogo che ci entrato nel cuore, un’esperienza in cui il vino diventa “medium” di dialogo e di pace tra popoli storicamente in conflitto, e che ora più che mai, nel suo essere così piccola, rispetto all’enormità della guerra tra Hamas ed Israele, acquisisce un significato simbolico ancor più importante. “Siamo Salesiani, abbiamo la nostra missione, e non facciamo politica. Qui a Cremisan - ci racconta Fadi Batarseh, al telefono - sono sempre venuti tutti, israeliani e non solo, attirati anche dal nostro vino”. “Oggi abbiamo poco più di 2 ettari di vigna - continua - e ne stiamo preparando altri 3, per arrivare a 5 ettari in totale. Abbiamo piantato vigne in terreni di contadini palestinesi, che così sono rimasti intatti e non sono stati occupati, ma i nostri vini, che servono a sostenere i progetti della missione salesiana in Medio Oriente, sono amati da tanti israeliani, vengono venduti nei ristoranti israeliani, e gli israeliani stessi sono sempre venuti a degustare i vini a Cremisan, nelle nostre feste, come quelle che abbiamo celebrato a giugno e settembre, anche quest’anno”. Un sogno di pace, legato anche al vino, quello di Cremisan, nato nel 1862 dalla vocazione di padre Antonio Belloni, che la guerra, che ha già stroncato migliaia di vite innocenti, torna a minacciare concretamente, con il suo orrore. Ma la speranza non si spegne. E “a tra poco sarà tempo di raccogliere le olive per il nostro olio. Vedremo come e quando farlo”, conclude Fadi. | |
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| | Il segmento del lusso è in ripresa, ma non per il wine & spirits. Almeno a giudicare dai conti sui primi 9 mesi 2023 del colosso Lvmh, che, con la divisione Moët Hennessy, mette insieme i brand più prestigiosi in Francia e nel mondo (da Clos Des Lambrays a Château d’Yquem, da Dom Pérignon a Ruinart, da Moët & Chandon a Veuve Clicquot, da Château Cheval Blanc a Krug, da Mercier a Chandon, da Cloudy Bay a Newton Vineyard, da Bodega Numanthia a Terrazas De Los Andes, tra gli altri). Ebbene, se nel complesso il bilancio dei primi 3 trimestri dice +14% a livello di gruppo, a 62 miliardi di euro, trainato da retail, moda, cosmesi e gioielli, tutti in crescita a doppia cifra, l’unica voce in negativo è quella del beverage, -7% nei primi 9 mesi 2023 (sullo stesso periodo 2022), per 4,6 miliardi di euro, con un pesante -14% nel terzo quarto dell’anno ... | |
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| | | Un’annata difficile dal punto di vista climatico, con eventi estremi - piogge prolungate in tarda primavera e caldo anomalo ad agosto, con picchi anche a 40 gradi - e la complicazione della peronospora, ma che, grazie soprattutto all’esperienza e alla capacità dei produttori, presenta un bilancio senz’altro positivo, che potrebbe riservare ottime sorprese da un punto di vista della qualità e della longevità dei vini. É lo stato dell’arte dell’annata 2023 nelle Langhe, secondo i vignaioli dell’Associazione Deditus, che mette insieme le grandi famiglie del territorio (Azelia, Cordero di Montezemolo, Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti), che disegnano un primo bilancio, mentre è ancora in corso la raccolta di Nebbiolo da Barolo. Il 2023 è un millesimo in cui la natura non ha sicuramente aiutato, e dove i risultati, che si preannunciano speciali, saranno garantiti esclusivamente dal grande lavoro svolto in vigna e poi in cantina, oltre che dalla capacità ed esperienza dei singoli produttori. I produttori di Deditus sono unanimi nel confermare che, nella gestione della peronospora, non ci sono grosse differenze tra approccio biologico e convenzionale, ma semmai tra chi ha esperienza e chi invece è rimasto spiazzato, in altri regioni, da una situazione anomala. | |
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| | | Cos’è un vignaiolo? È la domanda a cui cerca di rispondere il nuovo libro per bambini, creato da Fivi, Federazione Italiana dei Vignaioli e delle Vignaiole Indipendenti: si intitola “Breve storia che ogni bambino può leggere ad un vignaiolo indipendente e viceversa - Abbecedario per vignaioli e aspiranti tali” (Corraini Edizioni, 96 pagine, 14,00 euro). Il vernissage è a Milano il 25 ottobre e, per la giornata “Essere Vignaioli. Storie di vigne e di vini”, in tutta Italia in 90 punti di affezione Fivi, tra ristoranti, enoteche e wine bar. | |
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| | Nomi famosi dell’imprenditoria e manager di alto profilo, come Paolo Berlusconi, Alberto Gennarini, Diego Palano, Mattia Riva, ma anche una società di private equity che supporta startup e Pmi innovative, iNSQUARED: si arricchisce ancora il club di investitori - che oggi conta 50 “business angels” - che hanno deciso di sostenere la crescita di eWibe, investendo 450.000 euro nella seconda fase di un’operazione di raccolta capitali che, in tutto, ha raggiunto i 700.000 euro, attraverso la sottoscrizione di Strumenti Finanziari Partecipativi. Con queste nuove risorse, eWibe punta ad avviare un processo di internazionalizzazione ed espansione in Europa. Il live market italiano dei fine wine, da luglio 2022 ad oggi, è già arrivata a muovere 10.000 bottiglie, per un valore pari a 4 milioni di euro, e oltre 7.000 utenti. | |
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| | | Dal convegno di Argea, gruppo leader del vino italiano che mette insieme Mondodelvino e Botter, le riflessioni di Paolo Marco Tamborrini, docente di Disegno Industriale all’Università di Parma e al Politecnico di Torino. “Dal punto di vista della forma al vino italiano, darei un voto tra il 7 e l’8. Ma è un momento di grande dinamismo su molti fronti, e serve il coraggio di innovare anche in questo settore. Il “Qr” code per le informazioni nutrizionali che saranno obbligatorie dall’8 dicembre? Un primo passo, ma il digitale evolve” ... | |
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