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N. 3.841 - ore 17:00 - Venerdì 24 Novembre 2023 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Dopo tante parole, il decreto che consentirà ai viticoltori di Bordeaux di accedere ai fondi per estirpare i vigneti e dare una risposta alla sovrapproduzione di vino (soprattutto di quello di fascia bassa) nella Gironda, è operativo. Ma già si intravedono problemi, dopo le pre-richieste per l’estirpazione di 9.251 vigneti su 9.500 previsti dal piano, per ottenere i 6.000 euro ad ettaro una tantum. Di fatto, due sono le strade che si possono scegliere (entro l’11 dicembre 2023): la “rinaturazione” del terreno, per la cessazione dell’attività vitivinicola, o la diversificazione agricola, per i viticoltori che rimangono in attività. | |
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| | Più che una novità è un terremoto quello che si è catapultato sul mondo del vino. La Commissione Europea, oggi, ha pubblicato le Linee Guida sulle nuove norme che interessano l’etichettatura del vino che, a poche settimane dall’applicazione, prevista per l’8 dicembre (con il Regolamento pubblicato originariamente nel dicembre 2021), cambiano di fatto le carte in tavola a causa di una nuova interpretazione che influisce sul nuovo aspetto che dovrebbero avere le etichette. Ciò potrebbe scatenare, secondo i timori, una vera e propria rivoluzione con un numero importante di etichette che rischiano di finire nella spazzatura, in quanto non più utilizzabili, e bottiglie già in commercio che “tremano” per il pericolo di multe. Non ci sono i tempi per ripartire da zero e la voce di chi rappresenta il pianeta vino non si è fatta attendere per chiedere un veloce “dietrofront”. Ad iniziare dal Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), che rappresenta le aziende vinicole dell’industria e del commercio nell’Unione Europea, che “chiede una modifica urgente delle Linee guida per evitare la distruzione di centinaia di milioni di etichette di vino già stampate o presenti sugli scaffali”. Nel mirino la decisione di oggi: “la Commissione ha pubblicato le sue Linee Guida che contengono una nuova interpretazione del regolamento Ocm vino in cui si afferma che la presentazione di un codice Qr dovrebbe essere chiara per i consumatori per quanto riguarda il suo contenuto, che il codice Qr deve essere identificato sull’etichetta con il termine “ingredienti” e aggiungendo incertezza riguardo al regime linguistico da applicare”, ha detto il Ceev. L’Unione Italiana Vini (Uiv) ha evidenziato un altro potenziale problema, quello di “milioni di bottiglie di vino già immesse sul mercato che risulteranno “fuorilegge”. La burocrazia della Commissione Europea colpisce ancora una volta il vino dell’Unione”. A WineNews l’avvocato Marco Giuri, dello studio Giuri di Firenze, tra i massimi esperti in diritto vitivinicolo, aggiunge un aspetto importante che riguarda la produzione: “c’è l’opportunità di beneficiare di una deroga. Se all’8 dicembre il prodotto ha le caratteristiche dell’allegato 7 parte 2 del Regolamento Ue 1308 del 2013, si potrà continuare, fino all’esaurimento delle scorte, ad utilizzare le vecchie etichette”. | |
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| | Svolta sul tema degli imballaggi, tema che vede l’Italia spettatrice interessata non solo a difesa del suo modello che punta più sul riciclo che sul riuso, soprattutto nel settore agroalimentare, e definito da molti come “virtuoso”, ma anche in un’ottica di mantenimento dei posti di lavoro e di abitudini ormai consolidate che hanno portato a risultati significativi, basti pensare al riciclo. Va in questa direzione il primo via libera dal Parlamento Ue sul nuovo regolamento imballaggi, approvato con 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astenuti, che ha generato più di una reazione, mondo del vino compreso, considerato che il regolamento, tra l’altro, ha escluso dall’obbligo del riuso dei contenitori i vini, i vini aromatizzati e gli spiriti: “accogliamo con grande soddisfazione l’esito della votazione” ha detto la presidente di Federvini, Micaela Pallini. | |
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| | | Dalla Tenuta Cavalier Pepe a Villa Bucci, da Cesconi a Pojer e Sandri, da Pieropan a Graziano Prà, da Giovanni Tantini a Le Fraghe, da Arpepe a Dirupi, da Fenech ad Arrighi, da Guado al Melo a Pomona, da Tornesi a Toscani, da Puntozero a Speri: sono solo alcuni dei “mille vignaioli” che, per raccontare come il vino italiano non sia solo un vino che nasce in Italia, ma rappresenti un territorio e la sua vocazione, prodotto nel rispetto dell’ambiente e “connesso” in un complesso sistema di relazioni culturali, economiche e sociali, arriveranno da tutta Italia al “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” 2023 della Fivi, edizione n. 12 per la prima volta a BolognaFiere (da domani al 27 novembre), sempre più hub degli artigiani del vino per i quali è identità e lavoro quotidiano sui territori (aspettando anche la “Slow Wine Fair” n. 3, dal 25 al 27 febbraio 2024, organizzata da BolognaFiere e Sana-Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, con la direzione artistica di Slow Food, ndr). A tagliare il nastro, il mitico cantautore Elio, che riceverà il nuovo Premio “Un Vignaiolo come noi”, mentre ad Emidio Pepe, vignaiolo-simbolo d’Abruzzo, sarà consegnato il Premio “Leonildo Pieropan” (e ci sarà anche WineNews per raccontare il vino italiano attraverso le storie dei vignaioli e delle vignaiole, in un video). | |
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| | | I sommelier avvicinano le persone al vino, raccontando quello che c’è dentro la bottiglia, e sempre di più le sue storie, i produttori, la cultura ed i territori. Ecco perché la “Convention Nazionale” n. 55 dell’Ais-Associazione Italiana Sommelier, guidata da Sandro Camilli, da oggi al 26 novembre a Genova, per la prima volta è aperta al pubblico con experience enogastronomiche nei luoghi-simbolo della città e l’elezione del “Miglior Sommelier d’Italia-Premio Trentodoc” a bordo di Msc World Europa, nuova ammiraglia “green” di Msc Crociere. | |
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| | Tipicamente, il “mal di testa da vino rosso” può manifestarsi da 30 minuti a 3 ore dopo aver bevuto anche solo un piccolo bicchiere di vino. In uno studio recente, gli scienziati dell’Università della California di Davis hanno esaminato questo fenomeno, e ritengono che il responsabile sia un flavonolo presente naturalmente nei vini rossi, che può interferire con il corretto metabolismo dell’alcol e portare a mal di testa. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Scientific Reports”, e proseguirà anche grazie al contributo della “Wine Spectator Scholarship Foundation” (gestita dalla celebre rivista americana, ndr). Questo flavonolo è la quercetina, naturalmente presente in tutti i tipi di frutta e verdura, comprese le uve. È considerato un antiossidante salutare ed è disponibile anche sotto forma di integratore. Ma quando viene metabolizzato con l’alcol può causare problemi. | |
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| | | Sostenibilità, paesaggio, diversità, identità e gusto: parole bellissime quando si parla di cibo, ma così tanto usate e spesso male, da perdere di significato e diventare un motto per estremismi di pensiero e gastronazionalismi. L’esatto contrario di rispetto, innovazione, biodiversità, bene comune e contaminazione che fanno del cibo il motore della storia dell’uomo e lo strumento di condivisione e convivialità. Ne abbiamo parlato con Massimo Montanari, tra i massimi storici dell’alimentazione, professore emerito all’Università di Bologna, in un nuovo e stimolante confronto con WineNews. | |
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