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N. 2.986 - ore 17:00 - Lunedì 14 Settembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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1.000 Gran Premi di Formula 1 corsi (con quello di ieri, al Mugello), 238 vinti, con 16 titoli Costruttori, e una “marea rossa” di appassionati in tutto il mondo: la Ferrari ha segnato la storia della F1 e dell’automobilismo mondiale. Ed in una Firenze tinta di rosso, tra Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria, sabato 12 settembre, per celebrare l’evento, la Ferrari ha brindato Ferrari, ovvero con le bollicine della cantina di riferimento del Trentodoc, della Famiglia Lunelli. Sperando che il Cavallino Rampante torni a primeggiare presto sui circuiti del mondo, come succede oggi, nonostante tutto, nei mercati, al grande vino italiano. |
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Riparte dalla Cina, primo Paese del mondo ad aver sofferto l’emergenza Covid-19, e primo a provare ad uscirne, la promozione internazionale del vino Italiano, con il “Vinitaly Road Show”, che da oggi, toccherà tre delle città più importanti: Shanghai (14 settembre), Xiamen (16 settembre), Chengdu (18 settembre). Un tour per tornare a raccontare con forza l’eccellenza vinicola italiana in uno dei più grandi mercati al mondo, realizzato in partnership con Pacco Communication Group, con il quale Vinitaly manderà in scena anche “Wine To Asia” n. 1, in programma a Shenzhen dal 9 all’11 novembre. Un’iniziativa, quella di Vinitaly, che arriva in un momento quanto mai delicato per il vino del mondo in Cina, che soffre una crisi di importazioni da cui l’Italia non è ovviamente esclusa: secondo le analisi di Unione Italiana Vini (Uiv) sui dati delle Dogane, sottolinea una nota di Vinitaly, nel primo semestre 2020, il Dragone ha registrato un forte calo delle importazioni enologiche made in Italy, sia nei fermi imbottigliati (-29,4%) che negli sparkling (-36,2%). Dati in linea con le importazioni complessive di vino in Cina: i vini fermi sono a -32,4% (oltre 750 milioni di dollari) sul pari periodo 2019, gli sparkling a -30,8%. Un tour, quello appena iniziato, che conferma la voglia di riprendere l’attività del sistema Paese in Cina, che mette a servizio dell’export made in Italy la lunga esperienza di Veronafiere in Asia con Vinitaly, di Agenzia Ice tramite “I Love ITAlian Wines” e dell’intera rete della Farnesina per la terza edizione del Vinitaly roadshow. All’edizione 2020 prendono parte 65 aziende espositrici e 700 etichette, numeri in crescita sulle passate edizioni. “È un passo importante e un momento significativo per l’attività del gruppo Veronafiere, in un anno segnato a livello mondiale dalla pandemia. Ripartiamo dall’Asia, in Cina, con un evento di sistema che prevede la presenza fisica a supporto del vino, uno dei prodotti di punta del made in Italy che, come altri, sta risentendo degli effetti del lockdown internazionale. Il road show di Vinitaly servirà anche da leva per promuovere “Wine To Asia” , la rassegna internazionale per il vino che Veronafiere, tramite la società compartecipata Shenzhen Baina International Ltd., organizza dal 9 all’11 novembre a Shenzhen”, sottolinea Giovanni Mantovani, dg Veronafiere. |
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Distillazione in arrivo anche per i vini Dop Igp, i fondi del bonus made in Italy per la ristorazione (600 milioni di euro per l’acquisto di prodotti a Do o Ig) da sbloccare entro la fine dell’anno e non solo: ad annunciarlo, a WineNews, il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, che da dicembre 2020 rappresenterà l’Italia alla guida del G20 dell’Agricoltura mondiale. Partendo dalla distillazione: dei 50 milioni di euro stanziati per i vini generici, ne sono stati utilizzati 16. E da più parti si leva la richiesta di estendere questa misura ai vini Dop e Igp, che soffrono per le difficoltà dell’Horeca in Italia e nel mondo. A patto di alzare, di conseguenza, il prezzo riconosciuto. “I miei uffici stanno già lavorando in questo senso - ha detto la Bellanova - e ho chiesto di convocare a breve il Tavolo Vino, anche con Ice e Affari esteri, per un grande piano di promozione nel mondo”.
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Masseto e Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno sono i re dell’attesissima asta di Zachys, che ieri a Londra ha portato sotto al martello, per la prima vendita all’incanto in terra europea, una piccola selezione dell’immensa cantina dell’Enoteca Pinchiorri. 2.500 bottiglie direttamente dal tre stelle di Firenze, per una base d’asta di 2 milioni di euro, ampiamente superata. In tutto, gli 864 lotti in catalogo (quasi tutti assegnati), selezionati personalmente da Giorgio Pinchiorri, hanno raccolto più di 3,4 milioni di euro, secondo il calcolo di WineNews. Al top tra gli italiani, che nel complesso hanno visto rilanci importanti alle basi d’asta, il Masseto, a partire dalla 15 litri dell’annata 2014, battuta a 18.600 sterline, poco più di 20.000 euro. Dalle Langhe, 6 bottiglie di Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno 2013 hanno toccato i 6.700 euro. Ottima la performance dell’imperiale (6 litri) de Le Pergole Torte Riserva Montevertine 1990, aggiudicata a 6.450 euro. Da segnalare le due magnum di Barolo Bartolo Mascarello 1990 - Etichetta d’Artista, a 4.800 euro, le tre doppie magnum di Solaia 2015 di Antinori e le 12 bottiglie di Sassicaia 2016, entrambi i lotti a 3.000 euro, e le 4 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1990 di Biondi Santi a 1.600 euro. |
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Da brand ambassador dalle bollicine dell’Asti e del territorio del Monferrato, chef Alessandro Borghese, il primo a legarsi così strettamente alla promozione di un territorio del vino, ha le idee chiare. “Quello che mi interessa - ha detto a WineNews dalla Douja d’Or - è farlo conoscere ai giovani, perché saranno loro a portare nuova linfa, vorrei che questo vino venisse veicolato dalla mixology e dalla cucina. L’Asti è il simbolo del territorio, ed è espressione di una terra aspra, che viene lavorata con le mani”. L'intervista completa in approfondimento. |
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Non c’è certo da sorprendersi se, alla diffusione dello studio statunitense secondo cui frequentare bar e ristoranti aumenterebbe i rischi di contagio da Covid-19, il settore abbia reagito male. E non solo perché quello della ristorazione è uno dei comparti che più sta soffrendo la pandemia e il lockdown, con i dati Istat che parlano per l’Italia di perdite del -64,2% nell’ultimo trimestre, pari a 13 miliardi di euro, e ancora 1 locale su 4 che non è riuscito a riaprire. Ma anche perché i media italiani, secondo la denuncia di Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Confcommercio), avrebbero riportato la notizia in modo sensazionalistico, senza tenere conto che esso si basa su soli 150 casi, in città statunitensi dove le misure di sicurezza e di distanziamento sociale non sono le stesse messe in atto in Italia. |
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Dalle Colline di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco, la visione di un territorio che è protagonista assoluto della spumantistica mondiale. Le riflessioni di Domenico Scimone, ad della storica Carpenè Malvolti, dove nacque nell’Ottocento l’idea di un territorio legato al vino, di Maria Grazia Morgan, che dirige la Cerletti, la prima scuola enologica d’Italia, e di Innocente Nardi, presidente del Consorzio del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene Docg.
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