Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.028 - ore 17:00 - Mercoledì 11 Novembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
“Un’annata di Brunello impressionante (...) la più grande di sempre se non fosse preceduta dalla stupenda 2015”: è il giudizio sulla 2016 del Brunello di Montalcino secondo James Suckling, tra i più influenti critici del vino al mondo. Un responso che arriva dopo le degustazioni di 212 etichette. Altissimi i punteggi medi assegnati, il 50% sopra i 95/100, che sottolineano come “il Brunello sia arrivato ad un livello di qualità media incredibile, dai piccoli ai grandi nomi”. Il presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci: “nell’anno del Covid abbiamo nelle annate 2015 e 2016 due grandi alleate di Montalcino, un vaccino commerciale alla crisi del settore”. |
|
|
|
|
Il vino italiano è in mezzo al guado, tra gli effetti di un lockdown primaverile, superato di slancio in estate, e le sabbie mobili di una seconda ondata che torna a strozzare i consumi, in Italia e all’estero. Il quadro, però, per quanto duro, non è drammatico, perché il comparto ha dimostrato, in questa ed in tante altre situazioni di difficoltà, di saper accettare e vincere le sfide, trovando sempre nuove strade e nuovi modi per risalire la china. Dai mercati, intanto, arrivano segnali diversi, ma adesso serve un cambio di passo nella promozione, che deve passare necessariamente per la digitalizzazione, e imparare a ragionare di sistema, specie perché nel mondo sospeso di questi mesi, ha guadagnato spazio una certa autarchia, con le produzioni nazionali in grande spolvero anche sul fronte enoico. Ecco i temi al centro di “Covid, la sfida del vino made in Italy”, la tavola rotonda digitale andata in scena oggi, organizzata da Coldiretti e condotta dal presidente Assoenologi Riccardo Cotarella. “L’internazionalizzazione è una scelta obbligata per il nostro Paese, che deve cogliere questo momento di crisi per mettere a punto una strategia più incisiva di presenza sui mercati stranieri”, commenta Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. “Vanno aiutate le imprese a superare questo difficile momento e va preparata la ripresa con un piano straordinario di internazionalizzazione anche con la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse”. Per Giovanni Mantovani, alla guida di Veronafiere, “siamo di nuovo in una fase critica, aggravata da una imminente crisi economica, che rischia di scompaginare il settore in uno scenario inedito e sfidante. Il vino sa accettare queste sfide, e vincerle, ma servono linee strategiche e progettuali per tornare a vendere. Vinitaly Nomisma Wine Monitor, nel semestre marzo-agosto 2020, ha evidenziato che gli scambi a livello mondiale sono calati del 15,2%, con una perdita di 1,5 miliardi di euro. Per l’Italia, su base doganale, è il risultato peggiore degli ultimi 30 anni: dopo un eccellente avvio di anno, a +14% nei primi due mesi, cui è seguita una perdita dell’8,6%. E a pagare, sono principalmente le piccole e medie imprese, asse portante del settore”. |
|
|
|
|
Nella Cina che sta tornando alla normalità, racconta Simone Incontro, alla guida di Veronafiere Asia, “e oltre alla preoccupazione c’è voglia di ripartire, da Shenzhen, città giovanissima che ha voglia di ricominciare, e dove siamo di base. Oggi valgono ancora di più qualità e comunicazione, in un Paese in cui l’Italia è al quarto posto tra i Paesi fornitori, e numeri a dir poco tragici. Tra gennaio e maggio le spedizioni sono scese a 5,34 milioni di dollari, in calo del 36%. Dobbiamo ancora imparare a comunicare nel modo giusto in Cina, utilizzando gli strumenti adeguati. Ad esempio, è Baidu il primo motore di ricerca, non certo Google, e il primo ed unico (o quasi) social è WeChat, da cui passa buona parte della comunicazione. Gli importatori creano gruppi WeChat, ne usano uno per città, o per territorio, si tengono in contatto e fanno marketing così”. |
|
|
|
|
|
A fare il punto sul mercato Usa, tra possibilità e cambiamenti epocali, è Gino Colangelo, che ricorda come il settore sia fortemente “regolato dal Three-Tier-System. È ancora il primo mercato per consumi enoici, e nel 2020, nonostante tutto, il trend è quello di un aumento della spesa in vino, che toccherà i 50,7 miliardi di dollari (+1,2% sul 2019). Durante la pandemia, il consumo di alcolici in Usa è incrementato del 14%, ed il prezzo medio di una bottiglia di vino è passato da 10,68 a 11.30 dollari. I brand più grandi - sottolinea Colangelo - si stanno appropriando di una sproporzionata fetta di mercato, ed il 49% delle cantine americane stanno spostando i budget marketing verso attività digitali come eventi virtuali e social media. Passando al vino italiano, nel primo semestre 2020 è al primo posto per valore, con una quota di mercato tra i vini importati del 35,3%. L’e-commerce, intanto, ha fatto un salto avanti notevole, e non tornerà certo indietro: le opportunità passano proprio per l’online, ma anche per le vendite retail, la crescita della fascia premium e il vantaggio competitivo guadagnato dall’Italia in questi mesi. È nelle pieghe di questi cambiamenti che si trovano le possibilità per le aziende del vino italiano”. |
|
|
|
|
|
C’è chi lo coltiva da sempre, chi ha iniziato a farlo nel lockdown e ci sono tanti bambini che, grazie a Slow Food, ne hanno uno anche nella loro scuola: simbolo di sostentamento in tempi duri e resistenza, ma anche di conoscenza, l’11 novembre è la “Festa dell’Orto in Condotta”, l’evento promosso dalla Chiocciola nelle scuole italiane. Sarà l’acqua, ed in particolare l’impronta idrica, il tema dell’edizione n. 13 del progetto educativo di Slow Food, che cade per San Martino, il giorno che tradizionalmente segna la messa a riposo dei campi. |
|
|
|
|
Sprecare risorse, soprattutto se pubbliche, è sempre un errore. In tempi difficili come questi, poi, sarebbe un delitto. Eppure, in uno scenario atavico per il Belpaese, in più complicato dalla pandemia, l’Italia è in ritardo nella spesa dei fondi comunitari per l’agricoltura, al punto da rischiare di perdere ben 682 milioni di contributi pubblici dei Piani europei di Sviluppo Rurale 2014-2020 delle Regioni, se non verranno utilizzati entro il 31 dicembre 2020. Lo sostiene Coldiretti, in riferimento all’allarme della Corte dei Conti sul fatto che l’Italia è ancora fanalino di coda in Europa per l’assorbimento dei fondi strutturali Ue nel 2019. Le risorse pubbliche a rischio riguardano, principalmente, Puglia (256,6 milioni di euro), Sicilia (140,4 milioni di euro) e Campania (72,6 milioni di euro).
|
|
|
|
|
|
Novembre, autunno inoltrato, entra nel vivo la più strana delle stagioni del tartufo, senza Fiere, senza, o quasi, ristoranti, ed un piacere che resta confinato nelle tavole di casa. Dove, comunque, si può esplorare ed azzardare. Anche negli abbinamenti con il vino, come racconta a WineNews Antonello Maietta, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, in un breve giro d’Italia tra i territori del tartufo ed i suoi vini, dalle bollicine ai rossi... |
|
|
|
|