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N. 3.336 - ore 17:00 - Giovedì 20 Gennaio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Non è il giusto pairing con il cibo a guidare le scelte di sommelier e clienti nella compilazione e nelle scelte dei vini delle wine list al ristorante, ma la regione di provenienza, indicato quasi dalla metà dei sommelier e dei consumatori coinvolti nello studio come l’aspetto fondamentale secondo un sondaggio del magazine Uk “The Drinks Business”. Se il 48% delle risposte converge sulla provenienza del vino come aspetto più importante, il prezzo, altro fattore chiave, è al secondo posto, con il 29% delle risposte, mentre il 15% ha affermato che la possibilità di scoprire nuovi produttori è stata la chiave delle proprie scelte, ed il restante 8% ha indicato la qualità dell’abbinamento. |
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Prowein è slittata a maggio e, come anticipato da WineNews, la Sana Slow Wine Fair (un nuovo grande evento targato BolognaFiere e Slow Food, già con oltre 600 cantine espositrici) è ufficialmente posticipata nello “slot” lasciato libero dai tedeschi, a fine marzo. Come prevedibile, si rincorrono di ora in ora i cambiamenti nello scenario fieristico internazionale. A poche ore dalla notizia dello spostamento di Prowein, la più importante fiera mondiale del vino, riprogrammata a Dusseldorf dal 15 al 17 maggio (mentre Vinexpo Wine Paris resta confermata in calendario dal 14 al 16 febbraio a Parigi, e Vinitaly dal 10 al 13 aprile a Verona), è arrivata, in queste ore, la conferma dello spostamento della fiera di Slow Wine e BolognaFiere (che, invece di debuttare il 26 febbraio, sarà di scena da domenica 27 a martedì 29 marzo 2022, ovvero le vecchie date di Prowein): la kermesse (che vede l’organizzazione di Bolognafiere e la direzione artistica di Slow Food, con la collaborazione FederBio), dunque, ha deciso lo slittamento “per favorire lo svolgimento in sicurezza e agevolare la partecipazione degli operatori nazionali e internazionali che stanno dimostrando grande attenzione a questo nuovo evento; a Bologna, arriveranno cantine provenienti da tutta Italia e dall’estero: Albania, Argentina, Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cile, Croazia, Francia, Germania, Macedonia, Montenegro, Perù, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Stati Uniti. Un giro del mondo insieme ai grandi vini che rispondono ai principi della Slow Wine Coalition e che sono ispirati dal Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto: sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e del ruolo culturale e sociale delle aziende vitivinicole nei propri territori”. Intanto, però, lo spostamento di Prowein, oltre a favorire lo scivolamento in avanti di Sana Slow Wine Fair in un periodo con ogni probabilità più tranquillo, ha avuto anche l’effetto di suscitare un certo malcontento in Inghilterra, dove, dal 16 al 18 maggio, nel suo periodo “tradizionale”, è di scena la London Wine Fair, che ha visto così sovrapporsi al proprio evento quello tedesco, ormai di riferimento assoluto a livello internazionale per dimensioni, numero di espositori, visitatori e mercati rappresentati (tutte le dichiarazioni nell’approfondimento). |
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Se il Pinot Grigio è uno dei vini italiani di maggior successo, soprattutto negli Stati Uniti, il merito riconosciuto come leader e apripista a questa tipologia è di una realtà come Santa Margherita, n. 1 del mercato del pinot grigio, che produce sotto la denominazione dalla Val d’Adige Doc. Ma se oggi l’Italia è sempre più leader mondiale della tipologia, è anche grazie alla crescita costante del Pinot Grigio di tutta la zona del Triveneto in cui viene prodotto, tanto che nel 2021 gli imbottigliamenti di Pinot Grigio a denominazione sono cresciuti del 6%, a 2,4 milioni di ettolitri. Numeri comunicati sui dati degli organismi di controllo da parte del Consorzio Doc delle Venezie, guidato da Albino Armani, che con 1,8 milioni di ettolitri imbottigliati (seconda Dop a livello italiano per volumi) rappresenta il 77,4% del Pinot Grigio messo in bottiglia nel Triveneto. |
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Anche il 2022 si apre all’insegna degli affari, nel mondo del vino. Ed i protagonisti sono uno dei territori più vitali in questo senso, e tra i più prestigiosi del mondo, quello del Brunello di Montalcino, ed una delle imprenditrici più importanti del vino, Elisabetta Gnudi Angelini. Che, come WineNews è in grado di anticipare, sotto uno dei suoi brand più importanti, Caparzo, realtà storica del territorio, ha acquisto l’azienda La Pescaia, realtà con 4,5 ettari di vigneto, tutti a Brunello, in zone di assoluto prestigio (i terreni confinano con quelli di altri riferimenti qualitativi del territorio, come Eredi Fuligni, nella microzona “I Cottimelli”, e in quella di “Pian dell’Orino” e “Greppo - Biondi Santi”). L’affare, all’asta, è stimabile per un valore di 3,5 milioni di euro. Con Elisabetta Gnudi Angelini che, dunque, dopo aver acquisito nel 2019 1,6 ettari nel cru storico di Montalcino, Montosoli, ha portato ad oltre 65 ettari a Brunello e 25 ettari a Rosso la sua “dote” in quel di Montalcino, dove è proprietaria anche del “gioiellino” Altesino. Con la produttrice che mette insieme oltre 300 ettari di vigneto, con la cantina di Borgo Scopeto, nel Chianti Classico (70 ettari vitati) e La Doga delle Clavule nel Morellino di Scansano (60 ettari vitati), che si aggiungono a quelli di Montalcino. |
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Arriva una svolta per il settore delle piante officinali, che negli ultimi anni è cresciuto con un ruolo di spicco nei processi di diversificazione agricola e della tutela delle biodiversità, tra storia e modernità. La Conferenza Stato Regioni, nei giorni scorsi, ha dato il via libera al Decreto delle Politiche Agricole, adottato di concerto con i Ministeri della Transizione Ecologica e della Salute. E che permette di definire l’elenco delle specie di piante officinali coltivate e i criteri di raccolta e prima trasformazione delle specie spontanee. |
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Sanremo è Sanremo, e come sempre, il Festival della Canzone Italiana n. 72 si avvicina, ancora una volta in pandemia, con il suo strascico di polemiche, gossip e “tutto quanto fa spettacolo”. Ma, nei giorni del Festival, dal 1 al 5 febbraio, come accade da qualche anno, sarà protagonista anche il wine & food del Belpaese. Nello spazio di Casa Sanremo, l’area hospitality del Festival, da cui passano tutti: cantanti, stampa e vip. Con partner ufficiali di assoluto prestigio. A partire dal vino, con Ruffino, marchio storico e di punta del vino italiano, unico “partner” ufficiale enoico di Casa Sanremo, che sarà nei calici e in vetrina insieme ad altri brand di punta dell’agroalimentare italiana, dalla pasta De Cecco ai salumi di Fratelli Beretta, dall’Acqua San Benedetto al Caffè Borbone, al Birrificio Artigianale Napoletano, per citarne alcuni. |
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Un viaggio iniziato nel maggio 1984, con la performance a “Difesa della natura” dell'artista tedesco Josef Bois, e che è continuato nella contemporaneità, con opere di artisti di livello internazionale come Sandro Chia (che è anche produttore di vino, a Montalcino), Pietro Cascella, David Bade, Diego Esposito, Bizhan Bassiri, e Simone Zaccagni, figlio di Marcello, che incarne il forte legame con vino e arte della famiglia. |
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