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N. 3.563 - ore 17:00 - Martedì 6 Dicembre 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Più di un italiano su tre non è soddisfatto dei regali che riceve a Natale, e uno su quattro li “ricicla”. Ma non se si parla di vino, cibo o esperienze gastronomiche, che piacciono, come dono da ricevere: il 91% degli italiani concorda nell’affermare che ricevere “qualcosa di buono da mangiare o fare un’esperienza gastronomica” sia il regalo giusto per andare sul sicuro. A confermarlo è la ricerca Swg per Deliveroo, che ha indagato sule preferenze degli italiani alle prese con i regali di Natale. Le opzioni preferite? Il cesto di prodotti (44% delle preferenze), una bottiglia di buon vino (33%), panettone, pandoro e dolci tipici natalizi (28%). |
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Legata indissolubilmente a quel brand Toscana che è tra i più forti del vino italiano (e non solo) nel mondo (e che non a caso molte denominazioni come Bolgheri e Nobile di Montepulciano hanno aggiunto in etichette, e altre, probabilmente, arriveranno, ndr), l’Igt Toscana è un mare aperto di libertà enologica e di sperimentazione, un diamante dalle mille sfaccettature, e che sotto il suo vasto mantello (1.400 produttori imbottigliatori, 90 milioni di bottiglie, 12.500 ettari ed un valore stimato alla produzione intorno ai 500 milioni di euro, secondo il Consorzio Vini Toscana, guidato da Cesare Cecchi), è capace di esprimere assolute eccellenze. Come già testimoniato nella “Top 100 Wines of The World 2022” by James Suckling (con 5 Igt Toscana su 11 etichette presenti), e come conferma ulteriormente la “Top 100 Wines of Italy 2022” del critico americano di stanza in Asia, dove è divenuto in pochi anni una delle voci più seguite ed ascoltate. 21 su 100 tra i migliori vini italiani del 2022, infatti, secondo la classifica tricolore di James Suckling, ricadono sotto l’Igt Toscana, che precede dal Brunello di Montalcino, con 14 etichette, e Barolo, Barbaresco ed Alto Adige, ognuna con 8. Venendo alla lista, il miglior vino italiano è il Barolo Rocche dell’Annunziata Riserva 2016 di Paolo Scavino, davanti al Chianti Classico Gran Selezione Ceniprimo 2019 di Barone Ricasoli, ed al Toscana Volta di Bertinga 2019 di Bertinga. A seguire, in “top 10”, il Syrah Costa Toscana Suisassi 2019 di Duemani, il Teroldego Vigneti delle Dolomiti Granato 2019 di Foradori, il Toscana Luce 2019 di Luce della Vite (Frescobaldi), il Trebbiano Toscana Bòggina B 2022 di Petrolo, il Syrah Toscana Per Sempre 2020 di Tua Rita, Il Pinot Nero Alto Adige Mason di Mason 2019 di Manincor ed il Sassicaia 2019 di Tenuta San Guido. E poi i vini di tantissime griffe del vino italiano, da Damilano a Mazzei, da Antinori a Masseto, da Pio Cesare a Barone Ricasoli, da Zenato a Masi, da Altesino a Castello di Ama, da Voerzio a Tenuta di Biseno, da Bibi Graetz a Bruno Giacosa, da Isole e Olena a Benanti, da Montevetrano ad Argentiera, da Ciacci Piccolomini d’Aragona a Casanova di Neri, da Ornellaia a San Michele Appiano, da Masciarelli a Poggio al Tesoro (Allegrini), da Biondi Santi a Grattamacco, da Tenuta Sette Ponti a Castiglion del Bosco, per citarne alcune. |
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Nonostante il quadro economico ed internazionale che definire complessi è un eufemismo, il vino italiano, nel 2022, dovrebbe superare il record fissato nel 2021 degli oltre 7 miliardi di euro di esportazioni, e toccare “quota 8”, secondo Federvini, e l’agroalimentare nel suo complesso potrebbe superare per la prima volta i 60. Merito del lavoro dei produttori, ma anche delle iniziative promozionali nel mondo. Ed in questo senso, dopo la prima proficua collaborazione del 2021, si rinnova la partnership tra Ice Agenzia ed Eataly, primo retailer mondiale specializzato nel portare oltreconfine l’enogastronomia italiana. Con una campagna globale che, nel 2023, metterà in mostra il meglio dell’eccellenza agroalimentare e dell’ospitalità italiana sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri), in mercati come Usa, Canada, Uk, Svezia, Germania ed Emirati Arabi. |
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Acquisti di vino in calo nell’estate, a causa soprattutto della morsa del calco che ha attanagliato le città italiane, e qualche timore per le vendite di fine anno, momento fondamentale per i bilanci del settore, che cade nel bel mezzo di una tempesta economica con pochi precedenti, senza fiaccare l’ottimismo degli enotecari: così il bilancio sul 2022 di Vinarius, l’associazione delle enoteche italiane. Secondo il 43% degli enotecari si è riscontrato un calo delle vendite tra il 20 e il 40% sull’estate 2021; il 27% dei commercianti, invece, non ha avvertito sensibili differenze, mentre il 30% ha registrato un aumento delle vendite tra il 10 e il 30%. Anche sulle previsioni sui volumi di vendita nella stagione invernale, e nel periodo natalizio, le opinioni sono molto contrastanti tra di loro, e il quadro che ne emerge è quello di generale incertezza. Secondo il 50% non ci saranno significative variazioni nelle vendite sul 2021, il 32%, invece, crede ci saranno miglioramenti, ed il 18% teme che le vendite subiranno dei cali, principalmente a causa della crisi economica alle porte. Previsti in crescita sia i bianchi che i rossi, Barolo, Brunello di Montalcino, Primitivo di Manduria e Amarone della Valpolicella in prima fila (continua in approfondimento). |
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Un luogo dove ci si incontra, si mangia, si chiacchiera, si lavora. Dove ci si ferma per pochi minuti, a volte anche per ore. Dove spesso ci si reca per un caffè, bevanda della socialità per eccellenza. Al bar, uno dei simboli dell’Italian lifestyle, è dedicato il Calendario Lavazza 2023: illustrato dagli scatti della fotografa americana Alex Prager, il volume, dal titolo “Yes! We’re Open” rappresenta i molti modi di concepire il bar, ma anche un invito a superare le disuguaglianze e ad abbattere le barriere. |
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Dimmi che vino bevi e ti dirò chi sei. Uno studio congiunto delle Università di Verona e di Macerata, pubblicato sulla rivista “Food Quality and Preference” (che conferma quanto emerso da un altro studio, australiano, pubblicato nel 2009), ha esaminato le personalità di quasi 1.200 persone di età compresa tra i 18 e gli 87 anni comparandole ai logo gusti in fatto di vini. E così i ricercatori italiani hanno scoperto che gli estroversi tendono a preferire i vini più acidi, come lo Champagne o il Chianti, mentre le persone simpatiche apprezzano un bouquet complesso e ad alto contenuto alcolico, come un Cabernet della California. I bevitori emotivamente stabili apprezzano i rossi corposi, come il Syrah o il Cabernet Sauvignon, mentre coloro che sono di mentalità aperta possono preferire una bevanda tannica, con un gusto o un odore persistente ... |
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Il futuro dell’Italia, “superpotenza della qualità alimentare”, nel “vis a vis” a “Bibenda 2023” by Fondazione Italiana Sommelier (Fis), guidata da Franco Ricci. “Dobbiamo difendere le nostre peculiarità per difendere il nostro modello alimentare da chi vuole distruggerlo. Ma anche far lavorare più in sinergia con il mondo del cibo e del vino con quello della cultura. E dobbiamo andare avanti sul progetto di educazione a cibo, agricoltura e vino, nelle scuole. Altri hanno provato a farlo, noi speriamo di riuscirci”. |
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