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N. 3.146 - ore 17:00 - Giovedì 29 Aprile 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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I professionisti del vino sono stati colpiti dal Covid-19 nelle stesse proporzioni del resto della popolazione. Tra i contagiati, il 68% ha perso l’olfatto, il 56% il gusto, il 2% entrambi, ed il 7% non ha ancora recuperato le normali performance sensoriali a mesi di distanza, con le donne che hanno mostrato percentuali persino superiori. Così lo studio “Disturbi del gusto e dell’olfatto tra i professionisti del vino”, firmato dall’Union des OEnologues de France, che sottolinea come anosmia e ageusia hanno influenzato la vita professionale nel 38% dei casi, tanto che gli enologi francesi chiedono che vengano riconosciute come malattie invalidanti. |
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Il dato di fatto è che il mondo del vino, se nel complesso sembra reggere, vede tante realtà in grande difficoltà a causa della pandemia. Soprattutto quelle orientate ad un horeca che se in Asia è ripartita, in Usa e Uk lo sta facendo, in Europa, in tanti Paesi, è ancora del tutto ferma, come in Francia e Germania, e in altri, come l’Italia, sta ripartendo ma a scartamento ridotto (almeno fino a maggio con il servizio solo all’aperto, e quindi con un potenziale più che dimezzato). E alla luce di questo, ma anche delle richieste che arrivano dalle diverse rappresentanze della filiera messe sul “Tavolo Vino”, coordinato dal Sottosegretario alle Politiche Agricole (con delega al vino), Gian Marco Centinaio, sembra di tornare più o meno ad un anno fa. E se ci sono misure richieste che mettono tutti d’accordo, dall’Alleanza delle Cooperative a Confagricoltura, da Unione Italiana Vini a Federvini, ad Assoenologi (dal sostegno alla liquidità sia per le cantine che per la ristorazione agli sgravi fiscali e contributivi, dalla necessità di una maggiore promozione all’approvazione del decreto sullo standard unico di sostenibilità), su altre misure, come la distillazione di crisi per i vini Dop e Igp, per esempio, ci sono vedute diverse tra le rappresentanze di filiera, con chi la chiede volontaria ma per tutti, come le Cooperative, Confagricoltura ed Assoenologi, a prezzi però remunerativi per i produttori, chi sostiene che vada vagliata di volta in volta, a seconda delle necessità delle singole denominazioni, per non distruggere valore, come Federvini, e chi sostiene che non sia una misura adatta al momento e punta più sui sostegni allo stoccaggio, come Unione Italiana Vini (secondo i cui dati le cantine del Belpaese, a causa delle difficoltà della ristorazione, vedono 500 milioni di euro di crediti incagliati e mancate vendite, franco cantina, per 1,5/1,8 miliardi di euro). In ogni caso, la situazione per il sistema vino è complicatissima, e starà anche alla politica dare le risposte necessario a tutela della filiera. Che chiede che vengano trovate risorse aggiuntive, al di fuori di quelle stanziata dal Piano Nazionale di Sostegno. “La priorità ora è risolvere i problemi, poi avremo modo di programmare”, è il commento del sottosegretario Gian Marco Centinaio (gli interventi nell’approfondimento). |
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Con la popolazione mondiale che dovrebbe superare i 9,7 miliardi entro il 2050, la produzione alimentare deve aumentare, contestualmente, del 70%. Eppure, già oggi il sistema alimentare è sotto pressione. Le proteine degli insetti, in questo senso, rispondono alla domanda di proteine sostenibili e di alta qualità per nutrire una popolazione in crescita. Il mercato globale degli insetti commestibili, così, ha superato i 55 milioni di dollari nel 2017, e, per “Global Market Insights”, crescerà ad un ritmo del 43,5% annuo, fino a raggiungere un valore di 710 milioni di dollari nel 2024. “Quello degli insetti commestibili è un settore importante e interessante da sviluppare, specie come risposta alla nota penuria di proteine da dare agli animali: l’idea è che gli agricoltori possano allevare insetti per rendere gli allevamenti meno impattanti”, spiega Confagricoltura. |
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Che nel 2020 e nella prima parte del 2021 i consumi di vino in Italia abbiano tenuto e siano cresciuti attraverso gdo ed e-commerce, è un fatto acclarato da tanti studi e ricerche. Ed a confermarlo, con qualche curiosità in più, ora arriva uno studio di Trovaprezzi.it, il comparatore di prezzi online leader in Italia. Secondo il quale il 2020 si è chiuso con +33% nella categoria alcolici (con circa 1,2 milioni di ricerche) e con +20% nella categoria dedicata ai vini (con oltre 2,9 milioni di ricerche) sul 2019. Dall’analisi dettagliata delle ricerche effettuate su Trovaprezzi.it a partire dall’inizio della pandemia emerge che l’interesse online per vini e alcolici è diffuso in tutte le fasce d’età (naturalmente a partire dai maggiorenni). Oltre agli italiani tra i 25 e i 44 anni (che raggiungono complessivamente il 50% delle ricerche in entrambe le categorie) sono stati molto attivi anche gli utenti tra i 45 e i 54 anni (16% sia per i vini che per i superalcolici) e la fascia 18-24 (14,4% è la quota di ricerche in alcolici mentre 12,7% per i vini). Queste categorie, però, destano interesse anche tra i più maturi: gli utenti con età compresa tra i 55 e i 64 anni si stanziano intorno al 10% delle ricerche in alcolici e all’11,4% nella categoria Vini (con picchi nel trimestre settembre-novembre 2020 del 12,2% in alcolici e del 15,2% in vini). |
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I grandi spazi aperti di un vigneto, la bellezza del paesaggio disegnato dai filari: l’enoturismo in un’Italia in gran parte in zona gialla prova a ripartire dalla vigna, e con “Vigneti Aperti” del Movimento del Turismo del Vino, il Friuli Venezia Giulia si muove in “avanscoperta”, dando il via, nel week-end 1-2 maggio, ad una serie di eventi fatto di visite ai vigneti e in cantina, aperitivi in vigna, laboratori sensoriali, picnic, cene con il vignaiolo, musica in vigna e tante altre curiosità. |
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Una “quarantena attiva” per consentire di lavorare e vivere isolati dagli altri operai dopo l’arrivo in Italia. È la richiesta al Governo di Cia-Agricoltori Italiani per salvare la stagione di raccolta nei campi della penisola. Una pratica già utilizzata dalla Germania, che nel Belpaese riguarderebbe 100.000 lavoratori comunitari, quasi tutti da Romania e Bulgaria, che vengono abitualmente reclutati dalle aziende, ma che così “rischiano di scegliere quest’anno i lander tedeschi”. Per Cia - Agricoltori Italiani è la misura più efficace, insieme al rinnovo urgente dei permessi di soggiorno (scadono il 30 aprile) per i 30.000 lavoratori extra-comunitari regolari, arrivati grazie ai passati decreti flussi. Tutto questo dopo l’insuccesso della sanatoria degli “invisibili”, che ha portato a soli 500 lavoratori agricoli regolarizzati sui 600.000 annunciati dalla ex ministra Bellanova.
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A WineNews il sottosegretario alle Politiche Agricole (con delega al vino) Gian Marco Centinaio. “Credo che i margini per sostenere le misure ci siano, magari non per tutte le richieste, ma le risorse vanno trovate perchè la filiera ha sofferto e va sostenuta. Il decreto sullo standard di sostenibilità in dirittura di arrivo, manca solo l’ok delle Regioni. Poi dobbiamo programmare: penso ad interventi sulla rappresentatività nei consorzi, ad un grande lavoro sull’enoturismo, ma non solo”. |
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