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N. 3.935 - ore 17:00 - Martedì 9 Aprile 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | L’Unione Europea è leader mondiale del vino, con 165 milioni di ettolitri di vino prodotti nel 2022, un settore che tra viticoltura, industria enologica e commercializzazione, vale 100,3 miliardi di euro, con queste tre fasi che contribuiscono al Prodotto Interno Lordo (Pil) per 130 miliardi di euro, generando un Pil diretto di 56,1 miliardi di euro. Le esportazioni, in 194 Paesi del mondo, sono state pari a 17,9 miliardi di euro, e l’enoturismo ha mosso oltre 36 milioni di persone. Numeri che arrivano, ancora una volta, dalla ricerca Pwc per il Ceev (Comitato Europeo delle Imprese del Vino) “sull’impatto economico-sociale del settore vitivinicolo nell’Ue”. | |
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| | Che tra inflazione, costi energetici alle stelle, guerre e così via, il 2023 sia stato un anno difficile, anche per il mercato del vino, lo abbiamo raccontato spesso. Eppure, non è stato un anno disastroso, con un export che ha chiuso sostanzialmente sui livelli del 2022 da record, a 7,7 miliardi di euro (-0,8%), secondo i dati Istat, e una Gdo italiana che ha perso qualcosa in volume (-3,3%) pur crescendo in valore (+2,5%), secondo Circana. Trend che si conferma nei dati dei bilanci delle 15 realtà italiane più grandi per fatturato, stilato da Pambianco, che hanno totalizzato complessivamente 4,3 miliardi di euro, con un incremento di 2,4 milioni sull’anno precedente. Cantine Riunite & Civ (di cui fa parte anche il Gruppo Italiano Vini - Giv, ndr) ha mantenuto la sua posizione di leadership, con un fatturato di 671 milioni di euro, sebbene con una leggera diminuzione (-4%) sull’anno precedente. Al secondo e terzo posto, troviamo Argea (449,4 milioni di euro, -1,2%) e Iwb-Italian Wine Brands (429,1 milioni di euro, -0,3%). Gruppo Caviro completa il quartetto dei “quattrocentomilionari”, evidenziando una crescita del 1,4%, a 423 milioni di euro, trainata principalmente dall’export. Al quinto posto, Cavit, colosso della cooperazione trentina, ha mostrato una crescita del 0,9% nel fatturato del 2023, raggiungendo i 267,1 milioni di euro, grazie al successo dei suoi spumanti e alle esportazioni, che rappresentano il 76% del totale. Santa Margherita Gruppo Vinicolo, invece, si è posizionata, al sesto posto, con un fatturato di 255,1 milioni di euro, registrando una diminuzione del 2% sull’anno precedente, principalmente a causa delle difficoltà riscontrate in Canada e Australia. Marchesi Antinori, ancora, ha continuato il suo percorso di crescita con un fatturato di 249 milioni di euro (+3,7%), grazie al consolidamento dell’horeca e del travel retail. Fratelli Martini ha mantenuto l’ottava posizione, con un fatturato stimato a 233 milioni di euro, registrando una diminuzione del 2%, mentre La Marca Vini e Spumanti e Gruppo Mezzacorona hanno chiuso la “Top 10” rispettivamente con 225 milioni e oltre 217 milioni di euro di fatturato. A seguire Terre Cevico (217 milioni di euro), Zonin 1821 (195), Vivo Cantine (171), Mionetto (153,9) e Gruppo Lunelli (145,8). | |
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| | Primi passi per risolvere il problema dei prezzi legati al vino a Bordeaux, giudicati troppo bassi dai produttori e che hanno generato una crisi che si è manifestata in malumori, proteste con l’assenza di una visione per il futuro che, a piccoli passi, cerca di materializzarsi. Una sintesi che è stata ricercata nell’incontro che ha messo, allo stesso tavolo, il mondo della distribuzione, gli attori principali di Bordeaux, dalla viticoltura al commercio, ma anche sindacato e prefettura. Una tavola rotonda che è sfociata in una dichiarazione d’intenti con al centro un cambiamento per il prezzo remunerativo, obiettivo comunque non semplice da raggiungere. I viticoltori si aspettano una risposta, ovvero una valutazione appropriata del proprio lavoro in vigna. La svolta potrebbe arrivare dall’ottenimento di un prezzo regolamentato, quello che già il presidente Macron aveva anticipato mesi fa. | |
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| | | La storia imprenditoriale di Marilisa Allegrini, pioniera dell’Amarone e del vino italiano nel mondo, prima donna del vino italiana a conquistare la copertina della prestigiosa rivista americana The Wine Spectator (2017), nominata anche Cavaliere del Lavoro nel 2020, diventa un vero e proprio marchio: si chiama “Marilisa Allegrini” il nuovo gruppo di famiglia che conta le tre tenute che Marilisa Allegrini ha accuratamente scelto e sviluppato in Veneto e Toscana (Villa Della Torre a Fumane, Poggio al Tesoro a Bolgheri, San Polo a Montalcino), e guidato insieme alle figlie Carlotta e Caterina, dopo la separazione dai nipoti Francesco, Giovanni e Matteo Allegrini, eredi di Franco Allegrini, e Silvia Allegrini, erede di Walter Allegrini, che, nei mesi scorsi, hanno rilevato la maggioranza delle società veronesi Allegrini e Corte Giara, radicate in Valpolicella. Una novità annunciata oggi, che va a rimarcare il legame tra Marilisa Allegrini e il “brand” Allegrini, alla cui affermazione, senza dubbio, ha lavorato per molti anni insieme al fratello Franco. E quasi, parafrasando la celebre frase del re francese Luigi XIV, un voler dire che “Allegrini sono io”, verrebbe da dire. “Con orgoglio ed emozione presento questa realtà che vedrà tutta la nostra famiglia impegnata”, ha detto Marilisa Allegrini (continua in approfondimento). | |
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| | | Produttore di vino e habitué di grandi etichette, imprenditore con ristoranti negli Stati Uniti e nel nostro Paese, esperto di cucina, giudice a MasterChef Italia e MasterChef Usa, è dura immaginare Joe Bastianich alle prese con il durissimo regime alimentare, al limite della sopravvivenza, dell’Isola dei Famosi, dove è sbarcato ieri come concorrente. Insieme a lui altri due personaggi dal mondo della cucina: Edoardo Franco, vincitore di MasterChef Italia n. 12, e il pescivendolo Peppe Di Napoli, istituzione della città partenopea e star di TikTok. | |
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| | Nell’ultimo anno è scoppiato in Italia oltre un allarme alimentare al giorno, con ben 422 allerte che hanno riguardato prodotti stranieri, per la presenza di residui di pesticidi vietati in Italia, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti. A lanciare l’allarme è Coldiretti (che ha comunicato anche la “black list” dei prodotti con frutta e verdura in testa) direttamente dal Brennero, dove continua la protesta (ed i controlli) a difesa del made in Italy agroalimentare. L’associazione ha sottolineato come negli ultimi dieci anni le importazioni di cibo straniero sono aumentate del 60% per un valore record di 65 miliardi di euro e, in vista delle elezioni europee lancia alcune proposte: dall’etichetta d’origine Ue su tutti i prodotti alimentari al sostegno delle aziende agricole contro le pratiche sleali, fino alla semplificazione burocratica. | |
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| | | Tra le realtà che più ha legato il proprio nome ed il proprio impegno al mondo dell’arte, la cantina sosterrà la mostra “Metamorphosis: Innovation in Eco Photography & Film” (26 maggio-28 luglio). Case history di successo di un vino italiano che, sempre più spesso, va oltreconfine per sostenere l’arte, per diffondere un messaggio tanto universale quanto la passione che c’è nel mondo per le nostre etichette. Con Pasqua che, anche a Vinitaly 2024, creerà un percorso tra gusto e cultura, degustazioni e arte.
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