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N. 3.808 - ore 17:00 - Lunedì 9 Ottobre 2023 - Tiratura: 31.191 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Gli agricoltori da tempo stanno convivendo con un problema: il meteo instabile. Una situazione che tocca ovviamente tutti ma il “bio” in modo particolare e che favorisce la diffusione delle polizze agevolate contro i rischi meteorologici. Nel 2022 la dimensione del mercato ha sfiorato, in termini di valori assicurati, 618 milioni di euro, con un incremento di oltre l’11% sul 2021. A dirlo è l’edizione n.4 del Rapporto Ismea sulla Gestione del rischio nell’agricoltura biologica. Le aziende assicurate sono oltre 5.200 (+6%) con una forte concentrazione delle polizze agevolate in pochi comparti: il vino è il primo col 39% seguito da frutta e cereali. | |
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| | Che la seconda metà del 2023 si sarebbe rivelata irta di ostacoli, per il vino italiano, lo abbiamo scritto più di una volta. L’evidenza dei numeri lascia poco spazio alla fantasia e alla speranza, e i dati Istat sull’export - che WineNews analizza ogni mese - hanno raccontato la rapida frenata delle spedizioni, a valore e a volume, causata da un contesto globalmente fragile dal punto di vista economico e dei consumi. Al contempo, sul fronte produttivo le stime iniziali sulla vendemmia, talvolta premature, si sono rivelate in molti casi sin troppo ottimistiche, e andranno riviste al ribasso. È da questi presupposti che bisogna partire per “leggere” gli ultimi dati dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, che tratteggiano questo 2023 come l’anno più complicato degli ultimi 20 anni. Cattive notizie arrivano dalla vendemmia in corso, le cui stime, sul piano quantitativo, si prospettano ancora più in ribasso su quanto già anticipato un mese fa (-12%) dall’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv: in particolare al Nord, ma anche nel Mezzogiorno, i volumi delle uve raccolte sono inferiori a quanto preventivato a causa di eventi grandinigeni e del caldo persistente, che ha asciugato le uve. Per contro, si prospetta un’annata di qualità eccellente per molte importanti denominazioni dello Stivale, a partire dai vini rossi. Nonostante la scarsità del prodotto disponibile per la nuova annata - rileva Uiv - il mercato del vino sfuso è fermo, con il numero di contrattazioni al -40% sulla media del periodo. Dal commercio internazionale arrivano ulteriori segnali negativi: secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, che ha elaborato gli ultimi dati doganali sull’export del vino italiano verso l’area extra-Ue dei primi 7 mesi 2023, il trend ha ormai raggiunto decrementi tendenziali ormai quasi in doppia cifra nei volumi (-9%) e in recessione anche nei valori (-6%). Pesante la situazione, nel primo mercato al mondo, gli Stati Uniti, che, negli ultimi 4 mesi, è passato,a volume, da -4% a -12%. Complessivamente, ad eccezione della Russia, tutti i top 12 mercati terzi presi in esame segnano quantità in calo a partire da sbocchi chiave come Regno Unito (-3%), Svizzera (-10%), Canada (-20%), Giappone (-16%), Norvegia (-13%), ma anche da piazze emergenti come Cina (-27%) Sud Corea (-40%), Australia (-20%) e Brasile (-4%). | |
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| | Non beviamo solo per dissetarci. Quando consumiamo moderatamente alcolici come vino, birra, distillati, liquori, o caffeinati, lo facciamo per puro piacere. Quello che beviamo rientra in un sistema culturale: bere è un fatto sociale che genera sia identità sia alterità. Siamo di fronte a bevande che, per i loro effetti psicofisici, sono state considerate dalle civiltà un dono degli dei ed elevate a strumento di ritualità, ma anche un dono da offrire all’ospite in segno di benvenuto o da consumare in compagnia, dato il loro innegabile potere socializzante. Per questo esiste una storia del bere radicata nelle origini della vicenda umana, con elaborazioni leggendarie e mitologiche. A ripercorrerla è Gianni Moriani, storico della cucina e del paesaggio agrario, nel volume “L’uomo è ciò che beve. Una storia del bere, dagli alcolici ai caffeinati”. | |
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| | | Nove Italiani su dieci fanno un uso limitato o moderato di vino e spirits, quasi sempre consumati insieme al cibo, secondo lo stile di vita mediterraneo, dove il bere è, prima di tutto, convivialità. E anche per questo “l’Italia può e deve essere testa di ponte nel contrastare la deriva proibizionista in atto, e le istituzioni possono fare molto per prevenire provvedimenti che colpiranno asset strategici della cultura italiana”. Messaggio che arriva da “Wine Agenda” di Federvini, di scena oggi, nel programma della “Milano Wine Week” 2023. Sullo sfondo, i dati di un mercato non troppo brillante, come raccontato da Mediobanca, Nomisma e Tradelab (in approfondimento). “Il vino è un patrimonio umano, oggi assistiamo a livello internazionale ad un attacco proibizionista che rischia di danneggiare una filiera strategica per la nostra industria agroalimentare - ha commentato Micaela Pallini, presidente Federvini - e la nostra risposta deve essere fondamentalmente culturale”. “Abbiamo di fronte a noi sfide globali considerevoli che interessano in modo diretto l’operato delle imprese e la nostra socialità - ha dichiarato Ettore Nicoletto, vicepresidente Gruppo Vini Federvini e president & ceo Angelini Wines & Estates - il vino italiano è un’eccellenza: va tutelata in tutte le sedi con fermezza, continuità e con il supporto delle istituzioni”. | |
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| | | “Un atto di resistenza, unito alla rinascita della cultura persiana, attraverso le mani di chi vendemmia l’uva”. La vendemmia, tra i filari di Syrah di Masrour Makaremi, a Saint-Meard-de-Gurcon, assume un significato profondamente attuale. Ortodontista e neuroscienziato, Masrour Makaremi è fuggito dall’Iran nel 1988, quando il regime giustiziò la madre, per raggiungere il padre in esilio a Limoges: per lui. la vigna rappresenta un legame fortissimo con l’Iran e con la sua città natale, Shiraz (in approfondimento). | |
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| | L’agricoltura italiana può - e deve - attingere ad 1,725 miliardi di euro di finanziamenti destinati all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, messi a disposizione dal fondo innovazione Ismea (225 milioni), dal Pnrr decreto macchine (400 milioni con bando per la trasformazione) dal Pnrr decreto frantoi (100 milioni) e dal Pnrr parco agrisolare (1 miliardo, per investimenti fino a 2,33 miliardi). Lo ha ricordato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, da Anuga, la fiera internazionale di riferimentomondiale per il settore alimentare, di scena anche oggi e domani a Colonia, dove ha presentato un memorandum, con quattro bandi, con gli strumenti recenti del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e del Pnrr - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, destinate appunto all’agricoltura. | |
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| | | A WineNews, il presidente del Consorzio, Silvano Brescianini: “tanti piccoli aggiustamenti per crescere in qualità. Quello sul metodo analitico per misurare il colore da disciplinare, a partire dal rosè, è una prima assoluta in Italia ed in Europa, di cui beneficerà per prima la Franciacorta, ma che si diffonderà. Il mercato per noi e per le nostre bollicine sta andando bene, siamo il linea con il 2022. E dopo tante vendemmie difficili, in Franciacorta, siamo grati al 2023, che sarà un un grande millesimo”. | |
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