Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 3.759 - ore 17:00 - Lunedì 31 Luglio 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Così come l’Italia, anche la Francia del vino, mentre la vendemmia si avvicina, fa i conti con la peronospora. Ma tra viticoltori ed assicuratori ora scoppia una nuova polemica. Perchè, come riporta il magazine on line “Vitisphere”, nell’incontro voluto ieri dal Ministro dell’Agricoltura francese, Marc Fesneau, gli “assicuratori hanno chiuso all’unanimità ogni discussione sulla copertura dei danni da muffa nei vigneti nei contratti MultiRisques Climatiques (Mrc) come rischio eccezionale (in particolare, il ristagno dell’acqua che impedisce qualsiasi trattamento fitoiatrico, come richiesto dall’industria vinicola)”. | |
|
| | N. 1 in Italia, al n. 18 nel mondo. È il “rating” di WineNews secondo il portale di analisi FeedSpot, il più grande database online su blog e podcast, che ha preso in esame le migliaia di blog e siti web che, a vario titolo, parlano di vino per traffico, follower sui canali social, autorevolezza e originalità, stilando la “40 Best Italian Wine Blogs & Websites”. Che vede il nostro portale, definito da FeedSpot, “il punto riferimento per l’informazione sul mondo del vino: interviste, video, recensioni, report, approfondimenti e sempre le ultime notizie”, migliorare il secondo posto del 2022, e affermarsi così al vertice assoluto della classifica, “scalzando” la sezione italiana di “Wine Spectator”, il più autorevole dei magazine Usa dedicati al vino, al top nel 2022. Nella classifica dedicata all’Italia, sul podio troviamo anche “Wine Blog Roll” di Francesco Saverio Russo, ed ancora uno storico blog dedicato al vino italiano come “On the Wine Traily in Italy” di Alfonso Acevola, e poi ancora altri portali come “Vino Travels Italy”, “Wine Mag”, la sezione italiana di “Wine Spectator”, lo storico “Aristide” di Giampiero Nadali, e ancora “Oscarwine”, e due blog che derivano da e-commerce come “Wineshop.it” e “Xtrawine”. Guardando, invece, alla classifica mondiale dei “100 Best Wine Blogs”, che analizza ogni genere di blog, da ogni parte del mondo e focalizzati su qualsiasi argomento, come nel 2022, WineNews è una delle pochissime voci “italiane” in classifica, alla posizione n. 18 (rispetto alla n. 24 del 2022), preceduta da quella del “blog collettivo” di Intravino, al n. 12 (rispetto al n. 14 del 2022), insieme a blog (non italiani) focalizzati, però, sul Belpaese, come “Vino Travels Italy” al n. 52 ed il Barolista (n. 73). In una lista internazionale che vede primeggiare realtà (tutte anglofone, naturalmente), del calibro di “Wine Spectator”, il seguitissimo portale americano “VinePair”, ed JamesSuckling.com, sito di riferimento di uno dei critici del vino più affermati nel mondo, sul podio, seguiti, in “Top 10”, da portali come “Winebusiness.com”, dal sito della celebre rivista Uk “Decanter”, e ancora da “Wine Industry Advisor”, “Wine & Spirits Daily”, “Tiny Vineyards”, “The Reverse Wine Snob” e Oregonlive.com. | |
|
| | Antinori è di gran lunga al n. 1 per vigne di proprietà, con ben 3.000 ettari in produzione in tutte le sue tenute (che, oltre ad essere presenti in tutti i territori più importanti della Toscana, sono nelle Langhe, con la griffe di Barolo, Prunotto, in Franciacorta, con Tenuta Montenisa, in Puglia, con Tormaresca, ed in Friuli Venezia Giulia, con Jermann), davanti ai 1.700 di Zonin, ed ai 1.572 di Frescobaldi, seguiti da Banfi, con 1.040 ettari di vigna (e maggiore realtà nel territorio di Montalcino), a comporre un poker di cantine con più di 1.000 ettari vitati di proprietà. Così l'analisi della giornalista Anna di Martino. A seguire, con 900 ettari, le Tenute del Leone Alato, poi il gruppo Terra Moretti con 899, Tommasi family Estates con 800 ettari, ed il gruppo Santa Margherita a 648. E ancora, tra i “big”, Cusumano con 525 ettari vitati in Sicilia, e Feudi di San Gregorio con 500 ettari. | |
|
| | | La Tenuta San Guido della famiglia Incisa della Rocchetta, culla del mito Sassicaia, si conferma regina per redditività, tra le imprese private, con un indice che supera il 62%, guardando al rapporto tra il margine operativo lordo (ebitda) e il fatturato. Almeno secondo la ormai storica e autorevole indagine della giornalista Anna di Martino, pubblicata oggi su “L’Economia” del quotidiano “Corriere della Sera”, che ha messo in fila i fatturati delle più grandi realtà del vino italiano. Guardando al parametro, fondamentale, della redditività, sul secondo e terzo gradino del podio ci sono due new entry: la toscana Biserno - che ha riunito in progetto vinicolo i fratelli Piero, Lodovico (che è presidente onorario) e Ilaria Antinori, e oggi guidata dal figlio di Ilaria, Niccolò Marzichi Lenzi - e la friulana Jermann (che è controllata in larga maggioranza da Antinori), con indici rispettivamente pari al 52,7% e al 48,4%. A seguire, tra i migliori, Marchesi Frescobaldi (38,99%), Gruppo Santa Margherita (34,64%), Argiolas (30,64%), Cusumano (30%), Marchesi Antinori (27,20%), Famiglia Cotarella (25,09%) e Marchesi Mazzei (25,03%), e ancora, con un rapporto superiore al 20%, Donnafugata, Carpineto, Terra Moretti, Planeta, Casa Paladin, Castellani, Fantini Group, Feudi di San Gregorio e Mastroberardino. | |
|
| | | In un quadro economico e politico internazionale complicatissimo, e con le esportazioni di vino italiano che perdono inerzia (solo +2% in valore e -0,8% in volume nei primi 4 mesi 2023 sul 2022, secondo i dati Istat, analizzati da WineNews), spingere sulla promozione per recuperare in vista della fine dell’anno, periodo vitale per i bilanci del settore, diventa ancora più importante. E lo far anche Vinitaly, che torna “on the road” tra la seconda metà 2023 e l’inizio 2024, tra Nord America, Europa e Far East, ma anche Brasile e Balcani (in approfondimento). | |
|
| | Al top assoluto per fatturato, nel mondo del vino italiano, con 698,5 milioni di euro (+9,9%) ci sono le Cantine Riunite e Civ (di cui 466 dal Gruppo Italiano Vini - Giv), davanti al gruppo Argea con 455,1 milioni di euro (+8,4%) e ad Italian Wine Brands a 430 milioni di euro (+1,5%). A seguire il Gruppo Caviro a 417 milioni di euro (+7%), davanti a Cavit con 264,8 milioni di euro (-2,2%) e al Gruppo Santa Margherita, con 260 milioni di euro (+18%). Posizione n. 7 per Marchesi Antinori con 245 milioni di euro (+14,9%), davanti, al n. 8, a Fratelli Martini con 237 (+8%), a La Marca Vini e Spumanti al n. 9, con 235 (+31,2%) e al Gruppo Mezzacorona, che chiude la “top 10”, con 213 milioni di euro (+8,6%). Tra i migliori Zonin, Terre Cevico, Vi.Vo. Cantine, Frescobaldi, Gruppo Lunelli, Villa Sandi, Cadis 1898, Mionetto, Schenk Italiana Wineries, Cantine Ermes, Collis Veneto Wine Group, Ruffino e Tenute Piccini.
| |
|
| | | A Wine News la wine writer Erin Larkin, che da Perth racconta su Robert Parker Wine Advocate i vini dei due Paesi. Dove esiste una cultura indigena vecchia di migliaia di anni, spazzata via dalla colonizzazione britannica tra il XVIII ed il XIX secolo. Ma per il vino è il Nuovissimo Mondo, dove si inizia a declinare il concetto di “terroir” ed a promuovere i diversi territori e le diverse regioni enoiche, tra vitigni internazionali e gli autoctoni italiani portati qui dai milioni di immigrati arrivati nel XX secolo, con un occhio alla sostenibilità ambientale ed uno alla salute dei consumatori. | |
|
|
|