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N. 3.571 - ore 17:00 - Lunedì 19 Dicembre 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Alla fine di un anno piuttosto piatto dal punto di vista delle compravendite, a risvegliare il torpore, tra i filari della Napa Valley, è la notizia della vendita di Seven Stones, a St. Helena, per una cifra importante, e comunque superiore a qualsiasi stima: 34 milioni di dollari. Tanti soldi, per una piccola azienda che produce al massimo 6.000 bottiglie l’anno, da 1,2 ettari vitati a Cabernet Sauvignon. La proprietà, che conta 18 ettari, una casa di design, una piscina, una piccola pensione, un fienile, uno spazio per i laboratori e la cantina, è finita nelle mani di una multinazionale con una significativa presenza in Usa, e sarà il nocciolo di una nuova grande realtà enoica. |
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Saranno ancora festività da record per le bollicine italiane. Nonostante l’inflazione e la preoccupante situazione geopolitica, gli spumanti tricolore si apprestano a tornare protagonisti delle tavole di tutto il mondo. Secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea, nella sua consueta analisi sui consumi di sparkling per le feste, saranno 341 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate tra Natale e Capodanno, sia in Italia (95 milioni) che, soprattutto, all’estero, sempre più testimone della febbre da Italian sparkling con i 3/4 delle vendite totali. Complessivamente, il 2022 chiuderà con un nuovo record produttivo molto vicino al tetto di 1 miliardo di bottiglie (970 milioni), per un controvalore di 2,85 miliardi di euro di cui circa 2 miliardi solo di export. A trainare la crescita, la domanda nei mercati chiave di Stati Uniti, Regno Unito e Germania, ma anche piazze consolidate ed emergenti, come Canada, Svezia, Giappone, Est Europa e Francia, sempre più attratta dalle bollicine italiane (+25% la crescita in volume nel Paese dello Champagne). Secondo le stime dell’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv) e Ismea, sotto l’albero è il Prosecco (Doc, Conegliano Valdobbiadene Docg e Colli Asolani) a giocare la parte del leone, forte di una incidenza sulla produzione che oggi è arrivata al 70% degli spumanti imbottigliati nel Belpaese e di una propensione all’export che lo rende il prodotto tricolore dell’agroalimentare più commercializzato nel mondo, con un valore complessivo stimato per il 2022 che supera 1,6 miliardi di euro. Ma accanto alla corazzata Prosecco, alla crescita in doppia cifra del TrentoDoc, ai numeri in incremento dell’Asti e alla conferma del Franciacorta, sono centinaia le produzioni (o micro-produzioni) a testimoniare l’effervescenza della tipologia lungo tutto lo Stivale: dall’Oltrepò Pavese all’Alta Langa, ai Trebbiani al Verdicchio, dai Moscati alle Falanghine ai Grechetti; dalle Malvasie al Grillo, dal Nero d’Avola al Negroamaro al Durello, ai Vermentini e molti altri. Produzioni a denominazione di origine nell’83% dei casi (al 6% gli Igt) che quest’anno segneranno una crescita più contenuta rispetto alle ultime annate, ma che consolidano il proprio ruolo di traino in favore di tutto il settore in un periodo certamente meno brillante per i vini fermi. |
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Per il gruppo Mezzacorona, una delle più importanti cooperative del vino italiano e del Trentino, il 2022 è stato un anno da ricordare: record storico del fatturato con oltre 213 milioni di euro (+8,60% sul 2021) e 66,8 milioni di euro liquidati ai soci, nonostante un’annata produttiva inclemente a causa degli eventi climatici. Il patrimonio netto sfiora i 105 milioni di euro, mentre la resa per ettaro si mantiene molto alta, attestandosi sui 18.000 euro. L’utile netto è stato di 1,5 milioni di euro. All’export l’80% delle vendite, in 69 Paesi del mondo. Ma non è tutto: i tre marchi principali Mezzacorona, Rotari e Feudo Arancio hanno raggiunto nei vari canali quasi 1.000.000 di like complessivi, per questo è stata incoronata nella rilevazione annuale 2022 della società specializzata Omnicon Pr Group come la cantina italiana più social. |
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È una ricchezza diffusa sul territorio che continua a crescere, quella del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, nei calici d’Italia e del mondo, e che rende il territorio delle Colline del Prosecco patrimonio Unesco sempre più attrattivo a livello internazionale, ma anche capace di mettere in moto un ricambio generazionale che in tanti altri territori del vino d’Italia e del mondo rappresenta una forte criticità. Un ritratto del territorio storico in cui è nato il Prosecco, che tradotto in numeri vuol dire 104 milioni di bottiglie di Prosecco Docg vendute nel 2022 che sta per chiudersi, per un valore che, dunque, dovrebbe superare i 588 milioni di euro raggiunti nel 2021 con 100 milioni di bottiglie, che ricadono sui 15 comuni della denominazione, Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane, Vidor e Valdobbiadene. A dirlo il “Rapporto Economico Annuale 2022” (in approfondimento), curato da Eugenio Pomarici del Cirve per il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, presieduto da Elvira Bortolomiol e diretto da Diego Tomasi, che raggruppa 209 case spumantistiche, 431 vinificatori e 3.351 famiglie di viticoltori. |
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Vi potrà capitare di incontrarlo in cantina e di ascoltarlo raccontare i grandi vini del Collio con l’entusiasmo di un mestiere che sta imparando, ricordandoci la bellezza del nostro lavoro di comunicatori del mondo del vino, che è fatto anche di relazioni ed inclusione. È la storia di Marlon, accolto da Venica & Venica nel progetto “CambiaMento” con il quale, con Hattiva Lab Coop. Sociale Honlus, la griffe friulana sostiene “I Bambini delle Fate”, impresa sociale che si occupa di assicurare sostegno economico a progetti e percorsi rivolti a ragazzi diversamente abili. |
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Il vino made in Sicily pronto a partire per nuove rotte internazionali: all’Aeroporto di Palermo nascerà - tra il 2023 e il 2024 - il primo wine bar firmato Planeta, una delle cantine-simbolo dell’enologia dell’isola. Nell’area imbarchi dello scalo Falcone e Borsellino offrirà, insieme ai vini dell’azienda, piatti siciliani ai numerosi viaggiatori dello scalo. Planeta è solo l’ultima cantina, in ordine di tempo, tra le numerose che hanno investito sul “travel retail”, canale sempre più presidiato dal vino italiano: dai Prosecco Bar di Bottega in numerosi scali, come Londra e Dubai, al wine bar di Allegrini e Villa Sandi all’Aeroporto Marco Polo di Venezia, passando per Ferrari a Milano Malpensa, Linate e Roma, senza dimenticare il wine bar di Frescobaldi a Fiumicino, dove troviamo anche i due bar targati Zonin, mentre a Napoli Capodichino c’è il lounge bar firmato Feudi di San Gregorio. |
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La visione sul 2023 di alcuni dei produttori riuniti da una realtà che mette insieme 23 tra le più importanti cantine del Belpaese. Parola a Roberta Corrà (Gruppo Italiano Vini - Giv), Enrico Viglierchio (Banfi), Beniamino Garofalo (Santa Margherita), Daniela Mastroberardino (Terredora), Andrea Sartori (Sartori), Diego Bosoni (Cantine Lunae), Alessio Di Majo (Di Majo Norante), Ettore Nicoletto (Angelini Wines & Estates), Pietro Mattioni (Zonin 1821). |
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