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N. 3.310 - ore 17:00 - Martedì 14 Dicembre 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Da anni la Russia coltiva l’ambizione di diventare un Paese importante anche da un punto di vista enoico, come produttore, un obiettivo rilanciato da Dmitrij Nikolaevič Patrušev, attuale Ministro dell’Agricoltura della Federazione Russa che, come riporta l’agenzia di informazione “AK&M”, nel 2022 lancerà un nuovo piano di crescita ed espansione della viticoltura in Russia, che possa far crescere le superfici vitate del 35% entro il 2030. Il budget messo a disposizione dal Governo Federale per sostenere le ambizioni autarchiche di Mosca è di più di 300 milioni di euro, per fare meglio della vendemmia 2021, chiusa a quota 440 milioni di litri di vino prodotti, sui livelli del 2018. |
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Un focus sulle tendenze e le novità che hanno cambiato e caratterizzato il commercio mondiale di vino, negli ultimi due anni, dall’importazione allo scaffale, e sulle aspettative per il prossimo biennio, al centro del “Wine Trade Monitor” di Sopexa, che ha raccolto le opinioni di 1.044 professionisti del vino - importatori, grossisti, rivenditori e specialisti dell’e-commerce - che operano sui mercati più importanti in termini di importazioni e consumi, ossia Belgio, Cina, Germania, Giappone, Uk, Usa, Canada e Olanda. Per prima cosa, tra il 2019 e il 2021 cresce il numero di Paesi di origine nei portfolio degli importatori, passati da 8 a 8,6. In Giappone in media si importa vino da 11 Paesi diversi, in Cina da 5,2 e in Belgio da 6,4. Il 90% dei rispondenti importa vino dalla Francia, l’82% dall’Italia e il 76% dalla Spagna. Cresce, in linea generale, l’ottimismo degli operatori, perché dopo i dazi di Trump e il lungo percorso della Brexit, nonostante la pandemia, il commercio internazionale di vino è tornato a correre, tanto che i professionisti di Germania, Canada e Olanda sono i più ottimisti rispetto alle possibilità di crescita nei prossimi due anni, seguiti a ruota dai colleghi di Belgio e Usa. Più cauti, per evidenti motivi, gli operatori britannici. In termini di categorie, il 45% del wine trade, su tutti i mercati, indica i vini biologici come quelli destinati alla crescita maggiore, aspetto che ha ormai superato in appeal la provenienza regionale. Non pare scemare, invece, l’appeal del rosato, ormai terza categoria più performante nelle previsioni degli specialisti del vino di Belgio, Cina, Germania, Giappone, Uk, Usa, Canada e Olanda. Sono praticamente tutte francesi le Regioni da tenere d’occhio, quelle destinate a vivere un certo dinamismo nei prossimi due anni: tra i bianchi, al top ci sono Languedoc, Loira e Borgogna. Per i vini rossi, sul podio, spinti dai mercati asiatici, nelle aspettative dei professionisti del commercio enoico, ci sono Bordeaux, Languedoc e Côtes du Rhône. Olanda e Germania premiano i rossi di Puglia e Piemonte, il Canada quelli di Toscana e Douro (Portogallo). Tra i rosati, le Regioni leader saranno Provenza (36%) e Languedoc, con l’Italia (nel suo complesso), al terzo posto. Più serrata la competizione tra le bollicine, dove in cima si piazza lo Champagne, seguito da Prosecco, Cava e Crémant. |
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Una presenza forte su più canali, in più Paesi e con prodotti diversi e per target sempre più specifici, ma anche una riorganizzazione interna di un complesso sistema aziendale, guidato però da concetti semplici, come la focalizzazione delle specificità di ogni singola realtà, e sinergie di servizi trasversali e scambio di know how dove opportuno. Si spiega così il +29%, nel bilancio 2020/2021 di Cavit, secondo il dg Enrico Zanoni (l’intervista nell’approfondimento). 271 milioni di euro il giro d’affari raggiunto, per il consorzio di secondo grado che raggruppa 11 cantine cooperative e controlla Cesarini Sforza, griffe del Trentodoc, Casa Girelli, specializzata nelle private label (entrambe al 100%), la commerciale Glv (all’80%) e la cantina tedesca Kessler Sekt & Co (al 50,1%). E che mettere insieme 5.250 viticoltori e rappresenta il 60% dell’area vitata del Trentino. |
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Già celebre nel 1300, tanto da essere l’unico vino citato da Dante Alighieri nella “Divina Commedia”, testimonianza di un’epoca in cui San Gimignano era un avamposto fiorentino in terra senese, “una grossa città in buoni rapporti con Firenze”, per dirla con lo storico Franco Cardini, resa immortale dall’Allegoria di San Gimignano di Giorgio Vasari, dove un Satiro beve la Vernaccia, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, è alla presenza di storici come lo stesso Cardini ed esperti di arte come Carlo Francini, responsabile dell’Ufficio Rapporti con Unesco del Comune di Firenze, è proprio dal cuore della “Culla del Rinascimento” che il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano ha voluto fare il punto sul suo presente e sul suo futuro. “Abbiamo raccolto dati positivi per il 2021 e ci aspettiamo di mantenere questo trend. La richiesta di Vernaccia sta crescendo a livello internazionale”, ha detto la presidente del Consorzio della Vernaccia di San Gimigano, Irina Guicciardini Strozzi. Con i numeri di oggi che confermano la salute di un vino antico nella storia, ma attuale e apprezzato: nel 2021 le quote di mercato sono cresciute del 12% sul 2019, e sono stati imbottigliati 36.589 ettolitri di Vernaccia, contro i 32.497 dell’ultimo anno prima della pandemia. |
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Non un “divertimento” da artista, ma un vero e proprio progetto di business enoico, quello di Mary J. Blige. La regina della black music degli anni Novanta cantante, scrittrice e attrice, e vincitrice di 9 Grammy Awards, dal 2020, produce la sua linea di vini “Sun Goddess”, realizzati in Friuli Venezia Giulia, con la storica cantina Fantinel. Che ora, tra le altre cose, diventano protagonisti dell’ultimo video di Mary J. Blige, “Good Morning Gorgeous”. Che, dal 3 dicembre ad oggi, solo su Youtube, ha messo insieme oltre 1,5 milioni di visualizzazioni ... |
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Il fascino dei fine wines va ben al di là delle quotazioni, ed alla loro scoperta è dedicato il “Birley Wine Club”, aperto nel 2020 a Londra, ultimo arrivato nel gruppo di club esclusivi, dedicato all’edonismo e alla mondanità, nato nel 1963 con l’apertura del mitico “Annabel’s”. Edonismo, sì, ma anche attenzione per gli altri, come racconta la charity auction andata in scena l’8 dicembre, che ha portato sotto il martello di Chiristie’s bottiglie ed experiences, capaci di raccogliere in tutto 102.000 sterline, interamente devolute al sostegno della campagna “Food from the Heart”, lanciata dalla Caring Family Foundation. Tra i 4 lotti spicca l’“Italy Icons Large Format”: cinque bottiglie iconiche, in doppia magnum, di Solaia 2008 di Antinori, Masseto 1999, Ornellaia 2018, Barbaresco Riserva Asili 2016 di Bruno Giacosa e Sassicaia 2007 di Tenuta San Guido. |
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Cristiana Perrella, critica e curatrice tra le più importanti d’Italia: “da cantine d’autore ad etichette d’artista, a progetti di realtà come Planeta e Caprai. Che merita un discorso a parte, perchè l’opera curata da Paolo Canevari per l’etichetta per i 50 anni della Arnaldo Caprai unisce in modo semplice straordinario arte contemporanea con storia e vino. Che, con la sua capacità di penetrazione nel mondo, da eccellenza riconosciuta, può farsi ambasciatore dell’arte contemporanea italiana nel mondo”. |
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