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N. 3.801 - ore 17:00 - Giovedì 28 Settembre 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Cresce e amplia i propri orizzonti, “Barolo en primeur” 2023, dopo il successo delle passate edizioni. Evento che toccherà tre continenti e aprirà le porte di 25 cantine per l’esperienza unica degli assaggi da botte: dopo aver raccolto quasi 1,5 milioni di euro a favore di 37 progetti e iniziative benefiche, si presenta così “Barolo en primeur” 2023, che torna il 27 ottobre nel Castello di Grinzane Cavour per una grande asta solidale, con le barrique di “Vigna Gustava 2020” promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e da Fondazione Crc Donare Ets, in collaborazione con il Consorzio di Tutela di Barolo e Barbaresco (in approfondimento).
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| | Dopo un 2022 chiuso a 2,6 miliardi di euro, in crescita del +5,2% sul 2021, anche il mercato del vino sfuso, che rappresenta solo il 7% in valore, ma oltre il 30% in quantità, del vino esportato a livello mondiale, nel 2023, segna il passo. Nei primi 5 mesi i movimenti internazionali hanno visto una perdita del -4,5% in quantità, per 13,1 milioni di ettolitri, e del -6,8% in valore, per 973 milioni di euro, con un prezzo medio giù del -2,3%, da 76 a 74 euro ad ettolitro, ovvero 74 centesimi al litro. A dirlo i dati analizzati dalla “World Bulk Wine Exhibition”, la più importante fiera del settore, organizzata da Vinexposium, che sarà di scena ad Amsterdam il 20-21 novembre 2023. La Spagna resta il primo Paese esportatore, con 4,7 milioni di ettolitri (-1,9%) per 217 milioni di euro (-3%), ma con un prezzo medio bassissimo di 46 euro ad ettolitro. A seguire c’è l’Italia, con 1,58 milioni di ettolitri, a +11%, ma con un prezzo medio a -10%, per 78 euro ad ettolitro, con un giro d’affari complessivo in calo, dunque, del -0,3%, per 123 milioni di euro. Andamento simile a quello dell’Australia, terzo Paese esportatore di vini sfusi a livello mondiale, che ha fatto +12% in volume, a 1,5 milioni di ettolitri, ma -3,9% in valore, con un prezzo medio giù del -14,3%. Case history a parte, invece, quella della vicina Nuova Zelanda, che cresce in valore del +48%, per 105 milioni di euro, e del 35% in volume, a 36 milioni di litri. Male, invece, la Francia, a 10% in termini di volume, per 500.000 ettolitri, e -20% in valore, per 76,2 milioni di euro (con un prezzo medio di 153 euro ad ettolitro, in calo del -8,7%). Ma tra i fenomeni peculiari che si registrano sul mercato, su un asse storicamente importantissimo come quello tra Londra e Parigi, emerge come le importazioni nel Regno Unito dalla Francia vedano crescere i vini sfusi, a scapito degli imbottigliati. In un quadro in cui, nel primo semestre 2023, le importazioni di vini sfusi in Uk sono diminuite del 7,2% in volume, a 2,2 milioni di ettolitri, e del -12,2% in valore, a 231 milioni di sterline, le importazioni di sfusi francesi, in volume, sono più che raddoppiate, a +118% in quantità, per 5,9 milioni di ettolitri, e del +71% in valore, a 8,2 miliardi di sterline, mentre le importazioni di vino imbottigliato da Oltremanica al Regno Unito sono diminuite del 3%.
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| | Alla faccia del “paradosso francese”, che storicamente ha associato il consumo di vino rosso con un miglior stato di salute sul fronte cardiovascolare dei francesi nonostante una dieta particolarmente ricca di grassi, ora Oltralpe la crescente attenzione alla salute spinge il 52% della popolazione a ridurre “significativamente o leggermente il consumo di alcolici quando esce nei prossimi dodici mesi”. A dirlo un sondaggio su 5.000 persone di CGA by Nielsen, secondo cui il 16% delle persone ha già iniziato a farlo. E se il 31% dei francesi non intende cambiare abitudini, le alternative analcoliche prendono piede: il 41% beve cocktail analcolici al ristorante, il 34% birra analcolica, il 15% ordina vini analcolici …
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| | | Dopo Burton Anderson, Jens Priewe e Monica Larner, firme di primissimo piano del giornalismo del vino internazionale focalizzato sull’Italia del vino, ora è un altro n. 1 come James Suckling, firma di lungo corso, per tanti anni a “Wine Spectator” e diventato poi punto di riferimento, soprattutto in Asia, con il suo jamessuckling.com, a ricevere il “Premio Internazionale” assegnato da Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi. Che ora, con l’ingresso di un altro nome prestigioso come quello della Tenuta San Leonardo della famiglia Guerrieri Gonzaga, in Trentino, mette insieme 18 cantine come Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Antinori, Argiolas, Col d’Orcia, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Jermann, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca d’Almerita, Tenuta San Guido, Tenuta San Leonardo e Umani Ronchi, che, insieme, esprimono un fatturato di 600 milioni di euro, di cui oltre il 55 % all’estero. Un “cantore” dell’Italia del grande vino nel mondo, James Suckling, secondo il quale, come ha spiegato in un’intervista a WineNews, che sarà on line domani, “il vino italiano ha ancora tante opportunità da cogliere nei mercati asiatici, che sono tanti e diversi”, ha detto Suckling. Che “cerca vigna” in Sicilia ...
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| | | Ci vuole tempo per diventare un’icona: è il claim della prima campagna mondiale di Laurent-Perrier, noto brand di Champagne, che ha scelto l’attore Morgan Freeman come testimonial di Grand Siécle, la sua cuvée di alta gamma. Peccato che, in base alla Legge Evin - che vieta la pubblicità degli alcolici al cinema e in tv - la campagna non potrà essere vista in Francia. Ma le dure regole non impediscono alle grandi maison dello Champagne di avvicinarsi alle grandi star internazionali, da Lady Gaga a Leonardo Di Caprio, passando per Scarlett Johansson.
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| | Il settore vitivinicolo europeo rappresenta uno dei punti di forza della Politica Agricola Comune, competenza esclusiva dell’Unione Europea, e parte essenziale sono le Indicazioni geografiche protette (Igp) e le Denominazioni di Origine Protette (Dop), che il nuovo regolamento punta a rafforzare. A partire dal dicembre 2023, inoltre, i vini venduti nell’Unione Europea dovranno riportare in etichetta nuove informazioni anche sui valori nutrizionali. Argomenti al centro degli “Stati Generali del vino”, confronto tra rappresentanti di Governo, Istituzioni Ue, Regioni e stakeholders tra competitività, export, sostenibilità e turismo del settore, di scena, domani, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma, con quattro panel di approfondimento. | |
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| | | Le riflessioni del vice presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e docente di viticoltura ed enologia dell’Università di Torino. “Fissare limiti su alcuni parametri produttivi nei disciplinari, che vanno oltre quanto previsto dalla normativa generale, forse oggi non ha più senso. Come non lo avrebbe aprire alle varietà internazionali in denominazione ricche di vitigni autoctoni. Diverso il discorso sulle varietà resistenti, che merita una riflessione approfondita”. | |
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