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N. 3.475 - ore 17:00 - Martedì 2 Agosto 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Primo semestre complicato per il vino italiano nella distribuzione organizzata e nei liquor store dei 3 principali mercati mondiali: secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, che ha elaborato su base Nielsen le performance del vino tricolore tra gli scaffali di Usa, Germania e Uk si registra un calo dei volumi in doppia cifra (-10,6%) sui primi sei mesi del 2021, per un controvalore di 2,26 miliardi di euro (-8,1%). Con una performance sui volumi acquistati nell’off-trade di Usa, Germania e Uk rispettivamente a -7,5%, -10,5% e -14%. Una contrazione che riguarda tutte le principali denominazioni del Belpaese (in approfondimento). |
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Migliora leggermente rispetto ai primi 4 mesi dell’anno, ma resta in territorio nettamente negativo il trend della vendita di vino nella grande distribuzione italiana. Dove ha iniziato a farsi sentire anche il rincaro dei costi di produzione e, di conseguenza, l’aumento dei listini. Se fino ad aprile 2022, come vi avevamo raccontato, il calo era stato del -10,7% in valore e del -11% in volume sullo stesso periodo 2021, i dati al giro di boa di metà 2022 parlano, per la categoria dei vini fermi, di un -6,9% in valore sulla prima metà dello scorso anno (a quota 1,09 miliardi di euro) e di un -8,4% n volume (a 347 milioni di litri). E arrancano ancora di più spumanti e Champagne, in calo del -8,4% a valore (280 milioni di euro) e del -9,4% in volume (42,4 milioni di ettolitri). A dirlo i dati Iri, relativi al periodo gennaio-giugno 2022, analizzati da WineNews, che continuano a testimoniare quello che tutti gli operatori si aspettavano, ovvero un calo fisiologico delle vendite di vino in supermercati, ipermercarti, libero servizio piccolo e discount, dopo il boom alimentato dai periodi di lock-down, e la ripresa abbastanza robusta e consolidata dei consumi fuori casa. Dai dati, però, emerge un calo, almeno in volume, e tutto imputabile ai vini fermi, anche rispetto al 2019, anno spesso preso come riferimento “reale” perchè ultimo prima della pandemia. Nel complesso, infatti, vini e spumanti, nella prima metà 2022 sullo stesso periodo 2019, fanno segnare un +1,5% delle vendite, ma con il vino fermo (che rappresentata la stragrande maggioranza del mercato) a -1,2%, contro un +30,5% degli spumanti. Da segnalare, guardando ancora ai dai Iri, che ha iniziato a farsi sentire, come previsto, l’effetto dell’inflazione e del rincaro dei prezzi di materie prime, energia e trasporti, come sembra mostrare l’indice dei prezzi, che da aprile, ad oggi si è sempre mantenuto sopra i 100 punti, con picchi anche di 115 punti per il vino fermo in bottiglia da 0,75 litri, e di 107 per le bollicine.. Con una seconda metà dell'anno, tutta da scrivere. |
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In Italia, nel 2021, abbiamo gettato nell’immondizia quasi 3,6 milioni di tonnellate di cibo, per oltre 10 miliardi di euro. E non va meglio nel resto del mondo, specie in quello occidentale, dove lo spreco è parte integrante della filiera produttiva. Almeno fino ad ora, perché gli sprechi alimentari sono finiti da tempo nel mirino di associazioni e Governi, ma anche delle imprese, a partire dalle grandi catene della Gdo. Almeno in Uk, dove dopo Tesco, anche Waitrose e Marks & Spencer hanno deciso di rimuovere la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” su 500 prodotti freschi, per incoraggiare i consumatori ad utilizzare il proprio giudizio su quando il cibo non è più buono ed eliminare sprechi per milioni di confezioni, facendo sì che le persone non gettino via prodotti ancora commestibili. |
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Da 5.000 ettari vitati negli anni 80 a 407 ettari rivendicati nel 2021, meno di un decimo. Con un aproduzione chenel 1974 era d 333.000 quintali di uva, e nel 2020 si è ridotta 17.000. Questa l’impressionante flessione del “Vigneto Pantelleria”, dove oggi a produrre sono 22 cantine e 410 viticoltori, di cui 327 associati al Consorzio dei Vini Doc dell’Isola di Pantelleria. La viticoltura ha lasciato spazio e superfici al turismo, ma più grande è stato l’abbandono dei vigneti e dei terrazzamenti, che mette a rischio l’identità stessa dell’isola, unicum geologico tra Europa e Africa, nato da un’eruzione di 800 milioni di anni fa. Ricambio generazionale, potenziamento della produzione e promozione, di concerto con il Parco Nazionale Isola di Pantelleria, gli obiettivi da raggiungere (in approfondimento). “A Pantelleria la viticoltura è eroica, significa sacrificio e fatica con la zappa, strumento ormai sconosciuto ai giovani - spiega a WineNews Benedetto Renda, presidente del Consorzio e delle Cantine Pellegrino - l’età media dei viticoltori è molto alta e urge un ricambio generazionale. Come Consorzio stiamo lavorando per invogliare e agevolare i giovani a seguire un indirizzo agricolo istituendo alcune borse di studio (sul sito del Consorzio il bando per la domanda di partecipazione entro il 31 agosto)”. |
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L’Emilia Romagna del vino fa sistema e punta su sviluppo sostenibile ed economia circolare. Obiettivo del progetto “Legàmi di Vite”, che vede il coordinamento di Enoteca Regionale Emilia Romagna, con imprese del calibro di Caviro Extra, Caviro, Agrintesa, Cantina Forlì Predappio, Cantina di Carpi e Sorbara, Terre Cevico, Le Romagnole, Medici Ermete e Cantine Riunite & Civ. E che ha ottenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico, tramite Invitalia, il via libera ad un accordo industriale con investimenti di 95 milioni di euro. |
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No alla vendita di olio di oliva sfuso. Agrinsieme, coordinamento che riunisce Cia/Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, ha scritto al Ministero della Politiche Agricole affinché si adoperi a respingere con forza la proposta della Commissione Ue di autorizzare la vendita di olio d’oliva sfuso su base volontaria. Il Coordinamento spiega che tale ipotesi, che prevede la modifica del Regolamento di esecuzione 29/2012, comporterebbe seri rischi di sicurezza, di mercato, di reputazione e di frode. Per Agrinsieme, il primo rischio riguarda la qualità dell’olio d’oliva e la sicurezza sanitaria per il consumatore che sarebbero compromesse dalla commercializzazione del prodotto in bottiglie aperte e riutilizzabili. E aumenterebbe enormemente anche il rischio di frodi. |
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Sulle tracce di Federico II “stupor mundi”, nato a Jesi, il varietale marchigiano “stupor vini” è il focus di una rivoluzione che rimette al centro il territorio. Le riflessioni di Michele Bernetti, alla guida di Istituto Marchigiano Tutela Vini e di Umani Ronchi, tra le cantine che più hanno segnato il successo dei vini marchigiani, del direttore dell’Istituto, Alberto Mazzoni, e la voce “gastronomica” di Errico Recanati, una stella Michelin con lo storico ristorante “Andreina”.
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