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N. 3.845 - ore 17:00 - Giovedì 30 Novembre 2023 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Dal Castello di Gabiano a Mamete Prevostini, Marchesi Mazzei-Castello di Fonterutoli, Mastroberardino e Ceraudo “new entry” accanto a Ferrari, Bellavista, Ca’ del Bosco, Ceretto, Fontanafredda, Malvirà, Badia a Coltibuono, San Felice, Castello Vicchiomaggio, Capezzana, Lungarotti, Masciarelli, Feudi di San Gregorio, Planeta, Donnafugata e Florio: ecco il top dell’accoglienza con “Tre Impronte” per la guida Go Wine “Cantine d’Italia” 2024, con 852 cantine, 262 con l’“Impronta”, e le “Finestre sul vino” di Richard Baudains di “Decanter”, Alessandro Regoli, direttore WineNews, e Alessandra Dal Monte del “Corriere della Sera-Cook”. | |
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| | Non è ancora neanche finito il 2023, anno decisamente complesso per il mercato del vino, che già aziende e player fieristici guardano ad un 2024 che, tutti, sperano sia di rilancio pieno. Ad aprire le danze delle grandi fiere internazionali, sarà Wine Paris & Vinexpo Paris, edizione n. 5, di scena dal 12 al 14 febbraio a Paris Expo Porte de Versailles, con il salone di punta del gruppo Vinexposium, che sarà seguito, in un mese, dalla Prowein di Dusseldorf, dal 10 a 12 marzo 2024. Poi toccherà a Vinitaly, a Verona, dal 14 al 17 aprile, mentre dal 20 al 22 maggio 2024, nel Regno Unito, sarà la volta della London Wine Fair. Intanto, però, a presentarsi in pompa magna, è proprio il salone francese, che, secondo molti operatori, sembra essere sempre più in rampa di lancio. Sotto i riflettori del salone francese, ovviamente, il business, e i tanti trend che muovono in questi tempi il mercato del vino: la premiumisation che continua, la crescita dei vini “no & low alcol”, il cambiamento climatico e la sostenibilità, che riguardano non solo la produzione, ma anche la logistica del vino, per esempio, ma non solo. I numeri, comunicati da Vinexposium, parlano di una crescita del 72% di espositori internazionali, da 50 Paesi produttori, e del 28% in più di spazi espositivi. Con una crescita poderosa dell’Italia, secondo Paese espositore nel salone che, peraltro, riunisce il 100% dei territori del vino di Francia. Il Belpaese vedrà una crescita del 40% dello spazio espositivo, e, per la prima volta, a Parigi, avrà un padiglione dedicato. Dentro al quale ci sarà il 75% degli espositori in più sul 2023, con tante aziende e territori di primo piano. Una crescita importante, quella della presenza italiana, che dà valore al lavoro della fiera francese, ha spiegato a WineNews il Ceo di Vinexposium, Rodolphe Lameyse. In una intervista (in approfondimento) in cui da una sua lettura del peculiare momento che il settore sta attraversando: “il fatto che l’industria del vino si trovi di fronte a molte sfide, significa che i produttori di vino e i commercianti hanno bisogno di incontrarsi più che mai. Quindi è un’opportunità, per noi. Ma, allo stesso tempo, è evidente che il budget delle aziende per presenziare agli eventi è ridotto rispetto al passato, e ciò significa che è necessario fare una scelta tra le diverse opportunità” … | |
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| | Quando la passione per lo stile italiano diventa prima un’avventura e poi una storia di successo internazionale: dalle prime casse di vino, seguendo il sogno dell’Italian style, a far parte della prestigiosa e ricca collezione di etichette della Gallo’s Luxury Wine Group, la divisione dedicata ai vini di alta gamma della più grande azienda vinicola del mondo, con un fatturato intorno ai 5 miliardi di dollari, e alla posizione n. 128 tra le “Largers Private Companies” in Usa, secondo “Forbes”. E’ la storia (raccontata al business forum “wine2wine”) di Dan Petroski e della sua invenzione, la Massican, simbolo del fenomeno “Cal-Ital” riferito ai vini californiani ottenuti da vitigni italiani, iniziata nel cuore del Mediterrano, in Sicilia, tra i filari di Valle dell’Acate, cantina fondata dalla famiglia Jacono (il racconto in approfondimento). | |
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| | | Per la gioia dei gourmet, la stagione 2023 del tartufo bianco è buonissima: in qualità, in primis, confermando l’eccellenza della produzione italiana, in quantità, perché dopo la “lunga estate calda” e siccitosa le piogge tanto attese sono arrivate e le temperature di sono abbassate ristabilendo il clima ideale per la cerca, e anche nel prezzo, perché c’è abbondanza di prodotto e le quotazioni si attestano su una media di 3.000-3.500 euro al kg con la previsione di rimanere tali fino alla fine della raccolta. Un’ottima occasione per non farsi mancare il prodotto più pregiato della cucina italiana anche nella tavola delle ormai prossime Festività (con il “consiglio per gli acquisti” degli esperti di verificare la provenienza made in Italy basandosi anche sui prezzi). A dirlo, a WineNews, sono i tartufai dai territori più vocati d’Italia al pregiato tubero, dalle Langhe, dove la “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 93 sta per chiudersi (il 3 dicembre) e novembre è stato abbastanza buono in qualità e in quantità, alle Crete Senesi, dove si è raccolto un buon prodotto sia per qualità che per quantità, da Acqualagna, che registra un’annata migliore di quelle passate, all’Umbria, dove i tartufi ci sono e sono buoni, e all’Abruzzo, alla vigilia della “Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo” n. 2 a L’Aquila (1-3 dicembre). | |
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| | | Un’idea originale per la prossima cena aziendale di Natale? Ad intrattenere e divertire gli ospiti ci pensa “Wine Casino Game”, nuovo format ideato da Milano Wine Affair (agenzia di servizi fondata nel 2019 da Cornelia G. Hassmüller), perfetto connubio tra divertimento e edutainment. Il gioco consiste in un blind tasting game ambientato nel mondo del casinò: intorno ad un tavolo da roulette si siedono 8-12 persone che, guidate da un sommelier-croupier, fanno un assaggio alla cieca alla scoperta di un vino, e rispondono alle domande puntando le proprie fiches. | |
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| | Con l’avvicinarsi dell’8 dicembre, data dalla quale entrerà in vigore il nuovo Regolamento europeo sull’etichettatura dei vini, sale la tensione del settore (come già riportato da WineNews), e dalla Commissione Europea non arrivano le rassicurazioni sul “caos” determinato dall’ultimo cavillo voluto dall’esecutivo europeo (la parola “ingredients” anziché l’acronimo “i” a fianco al QR code sulla lista degli ingredienti). “Sono oltre 50 milioni le etichette di vini italiani già stampate secondo il modello inizialmente condiviso e poi sconfessato dalle linee guida della Commissione Ue”, afferma l’Unione Italiana Vini (Uiv), ribadendo come “l’intempestivo intervento della Commissione, a 2 anni dalla stesura del Regolamento comunitario (2021/2117) e ad appena 2 settimane (8 giorni, ndr) dal varo della nuova etichettatura europea, sia un danno imprevisto e importante per il settore”. | |
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| | | La versione della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi), dal suo “Mercato” (per la prima volta, a BolognaFiere), con il “cameo” di Elio, musicista e cantante degli “Elio e le Storie Tese”. Le riflessioni di Lorenzo Cesconi (presidente Fivi), Valentina di Camillo (I Fauri), Massimo Setaro (Casa Setaro), Giovanna Tantini (Giovanna Tantini), Valeria Radici (Frecciarossa), Giampaolo Speri (Speri Viticoltori), Matilde Poggi (Le Fraghe), Adrea Picchioni (Picchioni), Paolo Pasini (Pasini San Giovanni) e Michele Antonio Fino (Cascina Melognis). | |
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