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N. 3.014 - ore 17:00 - Giovedì 22 Ottobre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La Cantina di San Michele Appiano, realtà cooperativa di riferimento per tutta la viticoltura italiana, guidata dal winemaker Hans Terzer, si scopre sempre più all’avanguardia: nel nuovo sito ufficiale, arriva il virtual tour, una nuova modalità per visitare la cantina, con o senza l’utilizzo degli occhiali VR, per vivere un’esperienza unica sia da casa che, in realtà virtuale, dal wine shop. E poi, sul fronte produttivo, la comunicazione tra il winemaker, l’agronomo e i conferitori si snellisce grazie all’introduzione di app che informano sullo stato dei singoli vigneti e sulla qualità delle uve, facilitando lo scambio di informazioni dalla vigna alla cantina. |
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L’agroalimentare tiene. Anzi, rilancia. Soprattutto grazie all’export, che verso alcuni mercati cresce anche a due cifre. Un’elaborazione su dati Istat Coeweb sui settori dell’agricoltura e dei prodotti alimentari di TuttoFood - che torna a Milano dal 17 al 20 maggio 2021 - rileva che nel primo semestre 2020 l’export del food & beverage italiano è stato superiore ai 22 miliardi di euro, in crescita del 3,5% sullo stesso periodo del 2019. In testa, con un valore di 13,7 miliardi e un incremento del +5,4% in un anno, le esportazioni di prodotti alimentari, seguite da quelle dell’agricoltura, con 3 miliardi e una crescita del +1,8%. Sul gradino più alto del podio dei prodotti alimentari italiani più richiesti all’estero, salgono i prodotti da forno, con 2,3 miliardi di euro di valore e una crescita a doppia cifra (+15,6%). Seguono frutta e ortaggi lavorati e conservati, che esportano per 1,9 miliardi (+6%), e i prodotti delle industrie lattiero-casearie con 1,8 miliardi, +0,8%. Per i maggiori mercati di destinazione, in maggior crescita il Giappone (+16,9%), la Cina (+13,7%) e l’Oceania (+8%). Bene anche mercati storici come Germania (+6,7%), Svizzera (+5,7%), Stati Uniti e Francia (entrambi con un +4,2%). Altro dato interessante, le esportazioni si dirigono in percentuale abbastanza equilibrata verso l’Europa e i mercati extraeuropei, segno che negli ultimi anni le aziende made in Italy si sono focalizzate sullo sviluppo dei mercati emergenti. In particolare, nel primo semestre di quest’anno l’export verso la Ue-27 (senza il Regno Unito) ha sfiorato i 12,5 miliardi di euro, quello verso il resto del mondo ha toccato i 9,6 miliardi. Tra i territori italiani che hanno contributo di più all’export, in testa l’Emilia-Romagna, con oltre 4 miliardi, quindi Veneto e Lombardia, a 3,43 e 3,42 miliardi. Segue a poche lunghezze il Piemonte con circa 3 miliardi. Sopra il miliardo di valore si posizionano anche la Campania con quasi 2 miliardi di euro, la Toscana (1,26) e il Trentino-Alto Adige (1,16). Che l’emergenza abbia fatto riscoprire un po’ a tutti il piacere del cibo e di “spadellare” lo confermano anche i dati delle imprese del settore casalingo che si sono iscritte al registro delle imprese: tra nate e trasformate, da gennaio ad oggi sono già 3.750. |
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Chiamare le cose con il loro nome: un concetto chiaro e semplice, o forse no. Perchè, in fondo, ruota tutto intorno a questo il voto di domani all’Europarlamento che, semplificando al massimo, stabilirà se prodotti di derivati da materie prime vegetali rielaborati a mo di salumi e simili (la cosidetta plant based meet, che vale già 11 miliardi di dollari nel mondo), possano essere chiamati in etichetta “carne”. Una pratica a cui ribadisce la propria contrarietà Confagricoltura, guidata dal riconfermatissimo presidente Massimiliano Giansanti (nel nuovo esecutivo tre imprenditori del vino: Lamberto Frescobaldi, presidente della storica cantina toscana, Marco Caprai, vitivinicoltore e leader del Sagrantino di Montefalco, Giordano Emo Capodilista, imprenditore vitivinicolo veneto). |
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Il Lessona 2016 Noah di Andrea Mosca, l’Areum Malvasia di Candia Aromatica Passito 2017 di Antonio Panigada, l’Alto Adige Pinot Noir Riserva Renaissance 2016 di Gump Hof e Markus Prackwieser , il Friuli Colli Orientali Verduzzo Friulano 2017 di Jacùss , Le Pupille Toscana Syrah 2015 de Le Pupille, il Ruggine Marche Rosso 2014 di Clara Marcelli, il Majolo Bianco Umbria 2015 di Zanchi, il Katà Catalanesca del Monte Somma 2019 di Cantine Olivella, l’Etna Bianco Superiore Contrada Villagrande 2017 Barone di Villagrande e il Jù Isola dei Nuraghi Rosso 2017 Cantine di Dolianova: ecco i vini “Sole” della Guida “I Vini di Veronelli” 2021 (curatori Andrea Alpi, Gigi Brozzoni, Marco Magnoli, Alessandra Piubello), volume erede degli storici cataloghi firmati, fin dagli anni Cinquanta, dal padre della critica enologica italiana (400 le “Tre Stelle Oro”, di cui 111 dalla Toscana e 110 dal Piemonte). Riconoscimenti che si aggiungono ai 5 migliori assaggi già comunicati, che sono: il Trentodoc Extra Brut Riserva Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2009 di Ferrari Fratelli Lunelli, l’Alto Adige Riserva LR 2016 di Colterenzio, il Diciotto Fanali Salento Rosato 2017 di Apollonio, il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2015 de Il Marroneto ed il Vin San Giusto Toscana Bianco Passito 2012 di San Giusto a Rentennano. |
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La Regione Lombardia fa dietrofront sul divieto di vendita di vino e alcolici per asporto dopo le 18 in negozi, supermercati, enoteche e così via. Notizia che segue la protesta del mondo del vino iniziata nei giorni scorsi dall’imprenditore chiantigiano Mario Piccini, come riportato in anteprima da WineNews, a cui sono seguite quelle, tra le altre, di Unione Italiana Vini (Uiv), Federvini e Assoenologi, e di consorzi come quello del Chianti e quello della Franciacorta, nella nuova ordinanza 623 pubblicata nella tarda serata di ieri. |
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L’unione fa la forza. E proprio da quella di valori, di passioni e di esperienza, Vineria43, l’enoteca online frutto della cooperazione di undici produttori - almeno per ora - che si sono uniti per creare una nuova cantina virtuale, facendo sistema per cavalcare quel boom dell’e-commerce che la Pandemia che stiamo vivendo ha accelerato. Capofila del progetto Schenk Italian Wineries (50 milioni di bottiglie vendute e un fatturato di 110 milioni), in partnership con l’altoatesina Franz Haas, le griffe del Brunello di Montalcino Camigliano e Fattoria La Lecciaia, Castello di Querceto nel Chianti Classico, il trentino Endrizzi e la siciliana Paolini. |
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A WineNews le riflessioni del professor Stefano Cordero di Montezemolo, docente di Economia del Vino all’Università di Firenze. La tenuta del comparto è messa a dura prova dalla Pandemia, che però ha accelerato processi già in corso ed evidenziato punti di forza e debolezza strutturali. “Per le cantine guardare con occhi nuovi e una diversa preparazioni agli strumenti finanziari che esistono sarà un aspetto decisivo”. |
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