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N. 3.717 - ore 17:00 - Mercoledì 31 Maggio - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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A differenza di settori come l’arte e i gioielli, investire in fine wine è decisamente più accessibile, ed il mercato ha dalla sua diversi canali su cui puntare, specialmente online. Chi investe nel vino, però, non lo fa solo per mere motivazioni economiche: come rivela il ritratto del wine investor tratteggiato da eWibe, il 50,9% degli utenti della piattaforma di trading dichiara che è la passione per il vino a spingerlo a investire, mentre il 32% lo fa per diversificare il portafoglio. Il 12,1%, infine, investe poiché è attratto della elevata potenzialità di un asset che, negli ultimi 10 anni, ha generato una crescita cumulata pari al +94% (continua in approfondimento). |
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Il via libera alla sperimentazione in campo delle colture ottenute tramite le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), che formalmente arriverà con la conversione in legge del Dl Siccità, ma che è già così un elemento di una certa rilevanza, apre nuovi orizzonti alla viticoltura, che, sulla ricerca genetica, ha puntato da tempo e con ottimi risultati. “Un’ottima notizia”, come racconta a WineNews il professore Attilio Scienza, tra i massimi esperti al mondo di viticoltura, e tra i primi sostenitori della ricerca genetica sulla vite come risposta alle sfide del Climate Change. “Avremo finalmente la capacità di verificare l’adattamento alle condizioni climatiche e la risposta alle malattie della vite dei vitigni modificati nati in laboratorio. È un passo necessario per capire se le caratteristiche produttive siano effettivamente simili a quelle della pianta originaria, e se la qualità del vino corrisponde alle aspettative”. Un passaggio fondamentale a cui si è arrivati con il lavoro di tutti, dal mondo accademico a quello delle associazioni agricole, nonostante la contrarietà e lo scetticismo di una parte del mondo vitivinicolo, pregiudizialmente contraria alla genetica, così come una parte importante dei consumatori. Per questo, riprende il professor Scienza, “oltre alla ricerca, in cui siamo bravissimi, dobbiamo pensare alla comunicazione”. In prospettiva, le Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita) “consentirebbero finalmente di avere delle viti completamente tolleranti alle malattie, e forse anche più resilienti ai cambiamenti climatici, arrivando a produrre vino senza uso della chimica”. Eppure, nei confronti della genetica resiste una certa diffidenza. È un argomento insegnato poco e male alle Superiori, nonostante sia una parte fondamentale della storia della biologia”, ma è stato proprio l’uomo a fare la prima selezione genetica, ricorda ancora il professor Scienza, “quando, 10.000 anni fa, è diventato sedentario ed agricoltore, e la prima cosa che ha fatto è stata quella di scegliere piante ed animali in grado di soddisfare i propri bisogni alimentari. Oggi, nel caso della vite, si utilizzano dei geni che arrivano dallo stesso genere, quello della “vitis”, e quindi sessualmente compatibili ed all’interno della variabilità di un genere, non si tratta di Ogm, ma di cisgenesi”, conclude il professor Scienza. |
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Dai tanti spunti interessanti dell’indagine di Mediobanca sul settore vitivinicolo italiani che abbiamo pubblicato ieri, e da cui emerge un sentiment tutto sommato positivo per il 2023 da parte dei “big” del settore, si evidenziano due dati che viene facile collegare tra loro. Se il vino italiano ha visto una crescita dei fatturati nel 2022 intorno al 10%, gli spumanti hanno fatto +16,9%, più del doppio dei vini fermi. E le case spumantiere hanno investito anche di più in pubblicità: la spesa complessiva del settore è cresciuta del 9% sul 2021, quella dei dei produttori di spumanti del +22%. E se il successo degli spumanti è dovuto al fatto che, come abbiamo raccontato spesso, sono i vini più in linea con in nostri tempi (accessibili, meno alcolici e sinonimo di festa), emerge come la pubblicità influisca molto, ancora oggi, sul successo o meno di un prodotto. |
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Le vigne più “instagrammate” al mondo sono quelle di Boschendal, in Sud Africa (in foto): l’hashtag #boschendal, come racconta l’analisi dell’agenzia di viaggi internazionale CV Villas - che ha preso in esame centinaia di migliaia di post e decine di tag e centinaia di cantine in tutto il mondo - è associato a ben 95.500 post. Al secondo posto Penfolds Magill Estate, ad Adelaide (Australia), con 94.761 hashtag, e sul terzo gradino del podio Castello di Amorosa, nella Napa Valley, con 88.784 hashtag associati su Instagram, che certifica la grande popolarità delle cantine iconiche del Nuovo Mondo, dove il turismo enoico garantisce spesso una grandissima varietà di esperienze. Alla posizione n. 4 troviamo una delle aziende più belle della Sicilia e d’Italia, Donnafugata, con le cantine storiche di Marsala, citata in 65.445 post su Instagram. Per il Belpaese, ci sono quindi da segnalare Ferrari, simbolo delle bollicine metodo classico del Trentodoc, di proprietà della Famiglia Lunelli, alla posizione n. 12, con 33.568 post; e Ceretto, tra i produttori di riferimento delle Langhe e del Barolo, alla posizione n. 25 con il suo mitico “Acino”, nella tenuta Monsordo, quartier generale dell’azienda: bolla sospesa sui filari che guarda e abbraccia il paesaggio di Langa, cui sono dedicati 18.036 hashtag. |
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È sempre un piacere incontrare Fiorello, uno dei “numeri 1” dello spettacolo italiano e una star che vince in tv grazie a intelligenza e bravura, creatività e irriverente simpatia, e per l’amore per il mestiere che trasmette al pubblico di ogni età. Ed al quale i fondatori di WineNews, Alessandro Regoli ed Irene Chiari, oggi in Via Asiago a Roma, fuori chiaramente dal piccolo schermo e da “Viva Rai2!”, hanno portato in dono un vino che gli “somiglia” perché è tra i “numeri 1” dell’enologia italiana e mondiale, tra le passioni dello showman. |
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Cosa sono le specie aliene? Quali pesci sono più sostenibili? Come ci si sente a essere pescatori per un giorno e salvare le specie a rischio? Sono alcune delle curiosità da soddisfare nel più importante evento dedicato al mondo del mare: “Slow Fish” 2023, all’edizione n. 11 a Genova (1-4 giugno, Porto Antico e Piazza Caricamento), promosso da Slow Food e Regione Liguria con il tema “Coast to Coast” per sottolineare come gli ambienti acquatici e la terraferma siano ecosistemi strettamente interconnessi tra loro. Tra conferenze, laboratori, degustazioni, il Mercato e con tanti appuntamenti per i bambini, perché, da sempre per la Chiocciola, è a partire dalle giovani generazioni che si costruisce la consapevolezza sulle proprie scelte alimentari che fanno bene agli ecosistemi acquatici e alla salute nostra e del pianeta. |
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Non poteva che nascere nella bellissima vigna di Solomeo il primo vino di Brunello Cucinelli, il paesino dell’Umbria che il fondatore di uno dei brand made in Italy di maggior successo ha fatto rinascere come “Borgo del Cashmere e dell’Armonia”. E WineNews è andata a scoprirlo con la sua guida d’eccezione, conversando sul valore dell’agricoltura secondo la sua filosofia di “Umana Sostenibilità” e “Capitalismo Umanistico”, tra racconti di un passato contadino e un presente che lo vede produttore di vino per passione, ma anche come “tributo alla Terra Madre”. |
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